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Torgiano: piccolo borgo umbro

Dopo essere andati alla scoperta di Bettona (qui l'articolo) e di Deruta (qui l'articolo), l'ultima tappa della nostra esplorazioni tra i borghi umbri è stata Torgiano, rinomato centro di produzione di vini pregiati. 

Torgiano

Come diversi borghi umbri, anche Torgiano si colloca su un rilievo immerso tra uliveti e vigneti. Già la strada per arrivare a questa cittadina è davvero splendida amando molto questo tipo di paesaggi. Le origini di questo borgo, sorto in epoca romana, sono da legare alla leggenda di Giano, il dio bifronte, al quale fu dedicato proprio l'antico torriore chiamato "Torre di Giano" e al quale è ispirata la "Fonte di Giano" di Nino Caruso, datata 1986, che troviamo in Piazza Baglioni. 

Nel XIII secolo, sotto la dominazione di Perugia, venne fondato un castello sui resti romani. Oggi testimonianza dell'antica cinta muraria è rappresentata dalla Torre Baglioni. Fin dall'antichità questo territorio fu legato alla produzione viti-vinicola. Lo stemma comunale è infatti una torre avvolta da un cartiglio con grappoli d'uva a ricordo dei due elementi che caratterizzano il borgo. 

Cosa vedere

Dal parcheggio di via Tiradossi, strada lungo la quale sono tuttora visibili alcuni tratti di mura castellane, una breve scalinata ci ha condotti alla graziosa Piazza Santa Maria dalla quale si raggiunge poi via Garibaldi, già cuore del centro storico di Torgiano. La piazza è davvero molto graziosa e alcuni scatti delle decorazioni delle case che vi si affacciano sono d'obbligo. 



Dopo un breve tratto di via abbiamo incontrato sulla nostra sinistra piazza Baglioni, caratterizzata da una fontana del 1986 di Nino Caruso. La "fonte di Giano" nella sua forma fa riferimento alle origini dell'insediamento e alla particolare duplice collocazione del borgo, posto alla confluenza tra i fiumi Tevere e Chiascio. Su questa piazza si affacciano Palazzo Graziani-Baglioni e il Palazzo della Comunità, le cui origini risalgono alla fondazione del castrum Torsciani, nonostanete i numerosi rifacimenti che ha subito nel corso dei secoli. La pavimentazione della piazza porta un motivo a grandi macine da olio disegnate attraverso l'impiego di materiali tradizionali umbri come cotto, travertino e pietra serena. 


Attraversando la piazza si giunge a Corso Vittorio Emanuele II. Lungo questa via si affacciano le principali attrattive del borgo, come la Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, edificata alla fine del XIII secolo, ma il cui aspetto attuale è frutto di un rifacimento del XVIII secolo. Presenta una facciata rivestita in cotto, mentre il campanile è stato ricavato in un'antica torre, poi rialzata. In prossimità della chiesa troviamo l'Oratorio della Compagnia della Morte, o della Misericordia, edificato nel 1587 e restaurato agli inizi del Settecento come ci ricorda l'iscrizione posta sotto il timpano; oggi si tratta di un ambiente sconsacrato, adibito all'allestimento di mostre. 
Di fronte alla chiesa sorge Palazzo Manganelli, già di proprietà dei Baglioni. Questa importante famiglia perugina, infatti, aveva l'obbligo di governare Torgiano per sei mesi l'anno e da qui l'esigenza di avere un'abitazione nell'insediamento. Fatto costruire nel XVII secolo, inglobò al suo interno alcune case preesistenti e un cortile. Nel XIX secolo il palazzo passò in mano alla famiglia genovese Pallavicini-Durazzo e, infine, fu acquisito dalla famiglia Manganelli che, in qualità di proprietari terrieri, avevano numerosi interessi in questo territorio. 
In realtà il borgo di Torgiano è caratterizzato dalla presenza di numerosi palazzi e ville nobiliari, fatti costruire da importanti famiglie tra il XVI e il XIX secolo con lo scopo principale di poter controllare da vicino la gestione delle proprie terre vocate alla produzione agricola. 

Una delle principali attrattive del borgo di Torgiano è il Museo del Vino, uno dei più famosi musei enologici in Italia, ospitato in una sezione del barocco Palazzo Graziani-Baglioni, ennesimo esempio di casa agricolo-gentilizia. Con la tipica forma a L, si affaccia in gran parte su Corso Vittorio Emanuele II, con un altro lato che da su piazza Baglioni; un altro lato del palazzo, invece, si affaccia su un bel giardino, delimitato dal seicentesco muro di cinta e da quelle che un tempo erano le scuderie che ben si può ammirare da Via Garibaldi. 
Il Museo del Vino (MUVIT), nasce nel 1974 per iniziativa di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti con lo scopo di sostenere l’economia locale vitivinicola. Il percorso museale si snoda lungo venti sale che ospitano oltre 3000 reperti, illustrando la storia millenaria di questa produzione, con tutti i significati religiosi e profani che l'hanno caratterizzata. Queste le sezioni del Museo: Viticoltura, Vino nel mondo antico, Simbologia, Vite, vino e arti del fuoco, Artigianato, Incisioni e disegni e, infine, Editoria. 

(Per informazioni sul Museo: https://www.muvit.it/museodelvino/)

(foto tratta dal sito del MUVIT: https://www.muvit.it/museodelvino/)

(foto tratta dal sito del MUVIT: https://www.muvit.it/museodelvino/)


Di fronte all'ingresso principale del palazzo, sempre con affaccio su Corso Vittorio Emanuele II, si può scorgere il settecentesco ingresso ad un atro giardino, caratterizzato da una architettura in cotto e chiuso da un cancello di ferro sovrastato dallo stemma della gentilizia famiglia Graziani.

Altra meta immancabile è il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO), anch'esso legato alla famiglia Lungarotti. Il museo, attraverso documenti, incisioni, recipienti d’epoca per la conservazione ed altri oggetti storici, illustra la storia dell'ulivo e del suo frutto, oltre che del prodotto finale, con ampia attenzione dedicata ai significati che ha assunto nel corso dei millenni. Il museo è situato in un piccolo nucleo di abitazioni medievali all’interno delle mura castellane che furono già sede di un frantoio attivo fino al secolo scorso. Assieme al MUVIT è gestito dalla Fondazione Lungarotti Onlus. Queste le sezioni del museo: Olivicoltura, Gli sui dell'olio, L'olio e le arti del fuoco, Letteratura, Usanze e tradizioni. 

(Per informazioni sul Museo: https://www.muvit.it/museodellolio/)

(foto tratta dal sito del MOO: https://www.muvit.it/museodellolio/)

(foto tratta dal sito del MOO: https://www.muvit.it/museodellolio/)

Altro Museo ospitato da Torgiano è il Museo Arte Ceramica Contemporanea (MACC). Ha sede su due livelli di Palazzo Malizia ed è inserito nel Sistema Museale dell'Umbria. Il piano terra ospita le numerose opere donate alla città da Nino Caruso, maestro d'arte ceramica, già ricordato per la fontana di Piazza Baglioni. L'altra sezione del museo è incentrata sulla manifestazione ideata nel 1996 proprio da Nino Caruso "Vaselle d'autore per il Vino Novello". Ogni anno, infatti, per festeggiare il vino novello, tre artisti contemporanei reinterpretano per il Comune di Torgiano il tema della "vasella", il tradizionale boccale umbro con l'orlo a forma di becco di pellicano. Di recente il Museo si è arricchito di un'ulteriore sezione incentrata sul tema della olivicoltura o dell'olio d'oliva. La sezione dedicata alle "Ampolliere di giovani artisti per l'olio nuovo" è costituita dalle opere realizzate da allievi di Accademie o Istituti d'Arte europei nel corso di laboratori che vengono tenuti a Torgiano da noti maestri ceramisti, nel corso della stagione estiva.

(Informazioni tratte dal sito del turismo di Torgiano: https://www.turismotorgiano.it/ita/16/musei/2/museo-arte-ceramica-contemporanea-macc/)



Al termine di Corso Vittorio Emanuele II, sorge l'Oratorio di Sant'Antonio edificato con molta probabilità nel XV secolo, in concomitanza con la fondazione della Confraternita di Sant'Antonio, custodisce un affresco del XVI secolo raffigurante "Madonna con Bambino" attribuito alla scuola di Domenico Alfani, pittore perugino della prima metà del Cinquecento, allievo di Raffaello.

Lungo via Garibaldi, poco oltre il retro di Palazzo Baglioni si può ammirare la Chiesa di Santa Maria del Castello, una delle chiese più antiche del borgo, di cui abbiamo testimonianze dalla prima metà del Cinquecento. la facciata che da sulla via è davvero graziosa ed è una delle cose che maggiormente mi è piaciuta in questa visita di Torgiano. In pietra e mattoni è arricchita da un piccolo campanile a vela con tre campane. Sopra i due ingressi è presente una nicchia che custodisce un affresco raffigurante una Madonna col Bambino. 
Una curiosità: il 15 agosto di ogni anno presso questa chiesa avviene la tradizionale benedizione del basilico, a testimonianza dell'importanza del culto mariano nel territorio.


Una breve passeggiata ci porta poi al di fuori della cinta muraria, dove troviamo la bellissima Torre della Guardia, o Torre Baglioni in omaggio all'importante famiglia perugina più volte citata, che, a guardia del Castrum Torsciani, domina la valle in direzione di Perugia. Costruita nel XIII secolo, sino alla metà del XV secolo costituiva l'ingresso di una zona doganale, dove confluivano le merci e i prodotti di una vasta area del centro Italia che attraverso il corso del Tevere si imbarcavano per Roma.
La torre a base rettangolare è arricchita da una merlatura guelfa ed è stata riportata allo stato originale da un lungo intervento di restauro. Su di essa troviamo poi lo stemma comunale. 
Per raggiungere la Torre occorre percorrere Viale della Rimembranza, fra due filari di cipressi, con una passeggiata che risulta molto scenografica. Attraversata la torre con il suo ampio portale troviamo ad accoglierci un altro bellissimo viale di cipressi che conducono alla piccola Chiesa di Santa Maria dell'Olivello, del XVI secolo, situata nei pressi del cimitero e per questo anche conosciuta come "Chiesa del Camposanto". 





Dove mangiare 

Come si può capire Torgiano è sinonimo di buon vino. Per citare i più famosi, abbiamo il Torgiano Rosso Riserva (l’unica DOCG dell’Umbria insieme al Sagrantino di Montefalco) e la DOC Torgiano. Torgiano è però anche Città dell’Olio e per questo non si può non accompagnare la degustazione di vini con bruschette arricchite di olio del luogo. Come per il territorio circostante piatto tipico è la torta al testo, farcita salumi e formaggi, o anche verdure. Altre specialità del territorio sono le zuppe di legumi e ortaggi. Senza dimenticare i dolci come il Pane di Mosto o Mostaccioli, biscotti secchi al mosto, a forma di piccole ciambelle; i cammellati realizzati con pane grattugiato, noci, cannella, miele, scorza di arancio e pinoli e le Pinoccate, dolcetti a forma di rombi di zucchero e pinoli, bianchi con la vaniglia o neri al cioccolato, tradizionalmente confezionate in involucri di carta molto colorati.

la nostra scelta è andata al WonderUmbria, in Corso Vittorio Emanuele II, una enoteca-wine bar che offre prodotti tipici umbri. Noi abbiamo pranzato all'interno per cercare riparo dalla calura estiva, ma il locale ha anche un plateatico molto grazioso in Piazza Baglioni sulla quale si affaccia. I proprietari sono stati davvero gentilissimi per cercare di accontentare anche i gusti dei bambini; il menù offre taglieri con bruschette e selezione di salumi e formaggi tipici umbri, provenienti dalle piccole realtà regionali, oltre a zuppe, passate e vellutate di legumi umbri, prodotti completamente artigianali, con ingredienti da agricoltura biologica.
Volendo assaggiare le specialità del territorio ci hanno portato un piatto con selezione di formaggi e salumi accompagnati da torta al testo...ottimo il connubio miele e formaggio.
Il locale ha una ricca esposizione di questi prodotti che sono venduti direttamente e anche attraverso il portale online.

(Per info: https://www.wonderumbria.com/it/index.html

Non mancano comunque ottimi ristoranti e trattorie sia all'interno del borgo sia nelle immediate vicinanze. Per consultare altre proposte si rimanda al sito del turismo del comune di Torgiano (https://www.turismotorgiano.it)


Dove parcheggiare

A Torgiano non mancano i parcheggi pubblici. Noi abbiamo lasciato la macchina al parcheggio di Via Tiradossi, un ampio piazzale delimitato da un bellissimo porticato arricchito da tralci di vite aperto sulla valle del Tevere per una bellissima veduta panoramica. Da qui si giunge comodamente nel centro storico del Paese attraverso una breve scalinata raggiungibile in pochi passi. 

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