Prati a destra e a sinistra con mucche al pascolo che ci accompagnano con il suono dei loro campanacci, il dolce gorgheggio del torrente Travignolo che scorre lungo tutta la valle e davanti a noi la maestosità delle Pale di San Martino che svettano imponenti.
A dir la verità questa è una escursione che abbiamo fatto due volte. Dopo essercene innamorati la prima volta, siamo infatti tornati l'anno seguente sfruttando la visita di alcuni nostri amici che ci avevano raggiunto in montagna per trascorrere qualche giorno in compagnia e che non avevano mai visitato questa zona di montagna.
Descrizione escursione
Il nostro percorso ha inizio al primo parcheggio che incontriamo non appena svoltati dalla strada che da Paneveggio conduce a Passo Valles (Pian dei Casoni). Il sentiero è un'ampia mulattiera, con fondo a ghiaietta, adatto quindi ad essere percorso con un passeggino da trekking o, con qualche difficoltà in più in alcuni tratti, anche da semplici passeggini da città.
In una mezzoretta il sentiero, caratterizzato da leggeri saliscendi, ci conduce a un secondo parcheggio e alla vicinissima Malga Venegia (1778 m). In alternativa, per chi vuole, è possibile percorrere il sentiero che si snoda nel bosco, ma per la presenza di radici e le più piccole dimensioni non è percorribile in passeggino, ma solo con zaino porta bimbo.
Giunti nei pressi della Malga la valle ci compare in tutta la sua bellezza, con distese di prati che si allargano a destra e a sinistra, circondati da ampi e verdi boschi. Le tantissime mucche al pascolo ci accolgono con il suono dei loro campanacci che si unisce a quello dello scorrere del torrente Travignolo. A coronare questo bucolico paesaggio ecco che si apre davanti a noi la vista delle Pale di San Martino con il Monte Mulaz (2.906 m) e le famosissime Cima della Vezzana (3.192 m) e Cimon della Pala (3.184 m).
La nostra escursione prosegue per raggiungere in un'altra mezzoretta Malga Venegiota (1824m), dove ci si può fermare per assaggiare qualche piatto tipico o uno dei loro buonissimi dolci. I nostri tempi di percorrenza sono stati più elevati perché abbiamo fatto una piccola deviazione per raggiungere le sponde del torrente per sentire l'acqua e fare l'immancabile passeggiata nel torrente a piedi nudi sotto lo sguardo dei bambini e di mio marito. I torrenti sono per me un richiamo e appena ne ho la possibilità, sfidando le temperature glaciali, devo immergere i piedi nelle cristalline acque di questi corsi d'acqua.
Essendo attrezzati con panini e focacce per fare un pic nic, dopo una breve sosta alla Malga per il consueto timbro al passaporto delle Dolomiti di cui vi ho parlato nell'articolo sull'Alpe di Siusi (leggi il racconto) proseguiamo il nostro cammino alla ricerca di un angolo tranquillo dove stendere il nostro plaid. A breve distanza dalla malga, però, scorgiamo qualcosa muoversi nell'erba e tra i cespugli un po' a distanza. Sono le marmotte che escono dai loro nascondigli e corrono di qua e di là creando una gioia immensa nei bambini e anche in noi adulti.
Decidiamo di fermarci in uno dei prati in una piccola radura in mezzo al bosco nei pressi della teleferica che raggiunge il ben più elevato Rifugio Volpi di Misurata al Mulaz (2571 m).
Dopo questa bella e rigenerante pausa proseguiamo ancora sul sentiero per altri 30-40 minuti fino ad arrivare in un luogo indescrivibile: il Campigol della Vezzana. Il percorso di questo ultimo tratto è sempre in leggera e costante salita, con un fondo più sassoso e irregolare: ci troviamo a circa 1.950 metri di altezza con un panorama totalmente diverso. Abbiamo pian piano lasciato alle nostre spalle i verdi prati e i boschi di pini per un ambiente con alberi più radi, più bassi, pieno di rocce e ghiaioni: le Pale svettano sempre più imponenti e possiamo quasi toccarle. Il Campigol della Vezzana è, infatti, il punto in cui le pareti rocciose delle Pale confluiscono in quello che un tempo era il ghiacciaio del Travignolo lasciando spazio a ghiaioni dove si possono però osservare tantissime specie botaniche come le genziane, i fiori di montagna dal colore blu.
Arrivati a Malga Venegiota ci fermiamo per una meritata fetta di torta e proseguiamo poi la mulattiera fino a raggiungere prima Malga Venegia e infine il nostro parcheggio.
Torniamo a casa soddisfatti e soprattutto con il cuore e gli occhi pieni di meraviglia per la bellezza della giornata che ci ha regalato splendidi panorami e incontri inaspettati.
Parcheggi
Primo parcheggio Pian dei Casoni, situtato poco dopo la deviazione dalla strada provinciale che porta dal parco di Paneveggio a Passo Valles
Secondo parcheggio più avanti nei pressi di malga Venegia. La strada permette il passaggio di un solo veicolo ma lungo il percorso di trovano molte piazzole e slarghi dove è possibile fermarsi per lasciare spazio in caso si incrocino altre vetture. La strada è una mulattiera non asfaltata.
Tempo di percorrenza e dislivello
Parcheggio iniziale (m. 1680) – parcheggio Malga Venegia (m. 1770): 30 minuti
Malga Venegia (m. 1778) – Malga Venegiota (m. 1824): 30 minuti
Malga Venegiota (m. 1824) – Campigol della Vezzana (m.1918): 30 minuti
Campigol della Vezzana (m 1918) – Baita Segantini (m. 2200): 1 ora
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