Passa ai contenuti principali

Alla scoperta dell'Alpe di Siusi

L’Alpe di Siusi di certo non ha bisogno di presentazioni. Penso sia davvero uno dei luoghi più belli dell’Alto Adige non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche per la tipologia di escursioni che qui si possono fare, dalle più semplici, adatte anche a famiglie con bambini e addirittura con passeggino da trekking, a quelle più complesse rivolte ad escursionisti più esperti. 
Sull’Alpe di Siusi siamo stati diverse volte, sia alloggiando direttamente sull’Alpe sia partendo da altre località come Siusi o Ortisei. Questi due paesi permettono di raggiungere comodamente l’Alpe con impianti di risalita a cabinovia.


L'Alpe di Siusi

Alcune informazioni sull'Alpe di Siusi:
  • è l’altopiano più vasto d’Europa (occupando un’area di 57 km²);
  • si distende tra i 1.680 e i 2.350 metri di dislivello;
  • è situato nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Naturale UNESCO dal 2009;
  • è una delle zone più belle e famose di tutto il Trentino-Alto Adige;
  • presenta una grande varietà e ricchezza di flora e fauna.
Sono tre i punti di accesso all’Alpe di Siusi:
1) Compatsch, punto di arrivo della cabinovia in partenza da Siusi, dove troviamo anche un grande parcheggio per chi dovesse arrivare in auto. In questo caso però occorre tenere presente che è in vigore un regolamento sull’accesso. La strada che sale viene chiusa al traffico privato dalle ore 9.00 alle 17.00 e quindi in questa fascia oraria l’Alpe di Siusi può essere raggiunta solo tramite la Cabinovia Alpe di Siusi oppure con l’autobus. Il ritorno verso valle invece può essere effettuato in qualsiasi momento.

2) Saltria, che rimane dall’altra parte rispetto a Compatsch

3) Mont Seuc, arrivo della cabinovia in partenza da Ortisei

Descrizione dell'escursione

La nostra escursione ha inizio da Ortisei dove prendiamo la comodissimi cabinovia che in meno di dieci minuti ci porta a Mont Seuc, a 2000 metri di altitudine. Nella stazione a monte è ospitato anche un ristorante con una terrazza panoramica che ci mostra l'Alpe in tutta la sua bellezza: di fronte a noi svettano il Sasso Piatto e il Sasso Lungo, mentre di fianco compaiono i Denti di Terrarossa e lo splendido altipiano dello Sciliar. 
Prima di metterci in cammino, l'attenzione dei bambini è subito rivolta al piccolo parco giochi che sorge nelle vicinanze. Breve sosta sull'altalena e lo scivolo ed eccoci in partenza. 

Occorre precisare che da quassù partono diversi sentieri e si trovano diverse baite e rifugi. Ci si può quindi sbizzarrire a seconda della lunghezza del percorso e della voglia di camminare di grandi e piccoli.


Prendiamo il sentiero 6A che comodamente, senza particolare dislivello, ci porta fino a Malga Contrin. La malga non si trova sul sentiero principale, ma per raggiungerla occorre fare una piccola deviazione in salita, alla quale non possiamo sottrarci perché è forte il desiderio di aggiungere un altro timbro al nostro Passaporto delle Dolomiti. Di cosa si tratta? E' un piccolo libretto a forma appunto di Passaporto che va arricchito con i timbri e le annotazioni delle escursioni che vengono fatte anno dopo anno. Noi lo abbiamo regalato ai bambini qualche anno fa e devo dire che, oltre a essere un bellissimo ricordo per loro delle gite fatte e dei rifugi conquistati, si è rivelato anche un'ottima motivazione per riuscire ad andare avanti nei momenti di stanchezza. 

Proseguiamo quindi il nostro cammino fino ad arrivare a una deviazione che ci porterebbe subito alla Baita Sanon e, successivamente, alla malga Schgaguler Schwaige. Visto che è ancora presto e la voglia di proseguire è tanta anche per i bambini che, per la prima volta, vedono con i propri occhi questo luogo raccontato più e più volte da mamma e papà, decidiamo di proseguire sullo stesso sentiero. Arriviamo nei pressi dell'Hotel Icaro dove scopriamo l'esistenza di una bellissima panchina gigante che ovviamente non possiamo non provare. Ci sentiamo piccoli piccoli di fronte alla vastità di questo paesaggio e le emozioni sono davvero tante. Nei pressi dell'hotel si trova anche una di quelle cornici di legno a forma di cuore dalla quale è possibile scattare foto molto artistiche allo Sciliar. Per noi purtroppo la giornata è ancora abbastanza nuvolosa, ma abbiamo comunque immortalato questo momento. 



Continuiamo il percorso fino ad incrociare la strada asfaltata che, scendendo dal Monte Piz, incrocia poco più avanti la strada che collega Compatsch a Saltria. Si continua per un bel tratto in dolce discesa sulla strada asfaltata, incrociando ad un certo punto una mulattiera (sentiero 3B) che in mezzo ai campi ci porta nelle vicinanze della Baita Sanon (1885 m). Visto l'orario decidiamo quindi di fermarci per un veloce pranzo e riprendere un po' di energie. Solo la vista che si gode da questo punto merita una sosta: davanti ai nostri occhi in tutta la loro maestosità ecco il Sasso Piatto e il Sasso Lungo. Anche qui si trova un piccolo parco giochi e che dire? Spingere i bambini sull'altalena di fronte a questo panorama è una gioia per gli occhi e lo spirito. Prima di andare via cercate anche qui una cornice di legno a forma di cuore per scatti di grande fascino con protagonisti appunto il Sasso Lungo e il Sasso Piatto. 


A questo punto si potrebbe proseguire in direzione Hotel Sonne. Noi però decidiamo di tornare indietro per rimetterci sul sentiero di prima e proseguire su questa strada l'esplorazione dell'Alpe di Siusi. Il sentiero è molto bello, con leggeri sali scendi, attraversando campi pieni di fiori di tutti i colori con gruppetti di mucche che qua e la ci fanno compagnia con il suono dei loro campanacci. Questo percorso si rivela davvero un paradiso e molto rigenerante; nonostante la giornata un po' nuvolosa possiamo osservare le montagne che si stagliano da questi prati fioriti. L'impressione è di avere una distesa di velluto su cui è forte la tentazione di correre a piedi nudi.



Incrociamo un sentiero che, sempre in mezzo ai prati, ci permette di tagliare un po' il percorso. Sorpassiamo cancelli e ponticelli che attraversano piccoli ruscelli e proseguiamo verso l'Hotel Sonne, vicino al quale sorge un piccolo laghetto. Da qui è emozionante la vista che si scorge con il gruppo del Sasso Piatto e del Sasso Lungo che sembrano quasi emergere dalle sue acque. Ci concediamo un'altra piccola pausa su una delle panchine che circondano il laghetto, divertendoci a osservare i grandi pesci che lo abitano e lasciando un po' di tempo ai bambini per qualche corsa sullo scivolo e giro in altalena nel piccolo parco giochi che troviamo. Intanto noi ne approfittiamo per ammirare il panorama e goderci la pace e la tranquillità del momento. 


Per chi volesse, dall'Hotel parte la seggiovia che arriva proprio nei pressi della stazione a monte della cabinovia di Mont Seuc. Noi però proseguiamo a piedi anche se da qui il percorso che ci aspetta è tutto in salita. Raggiungiamo quindi la bella Malga Schgaguler Schwaige (1905 m), una piccola baita di legno molto caratteristica dove, oltre a un bel parco giochi, sono presenti anche diversi animali da fattoria come caprette, galline, conigli e alpaca. Per chi vuole è possibile fermarsi per uno spuntino oppure si trovano anche alcuni 
tavoli a disposizione di chi si vuole fermare per un pic nic. 
Ora ci aspetta l'ultimo tratto di decisa salita lungo il sentiero 9 fino ad arrivare alla stazione di Mont Seuc. Prima di riprendere la cabinovia ci regaliamo una golosa merenda e davanti a uno spettacolo così cosa si può volere di più?

Lunghezza: circa 8,5 km



Punti di ristoro

Baita Sanon: https://www.sanon.it/
Malga Schgaguler Schwaige: https://www.schgagulerschwaige.com/it/


Commenti

Post popolari in questo blog

Cinque Terre, PortoVenere e La Spezia: un'avventura in famiglia

Questa che vi racconto è la storia di un weekend lungo nato per caso perché le vacanze estive erano già prenotate e non erano in programma altri viaggi. Ma complice la voglia di ritornare a far turismo e di mare abbiamo prenotato un appartamento a La Spezia per poter visitare le Cinque Terre, dove io ero stata da piccola ma non avevo proprio ricordo e dove mio marito era stato in una gita giornaliera con i colleghi, vedendole perciò un po’ di fretta e oltretutto con il brutto tempo. Inutile dire la gioia dei bambini quando abbiamo proposto loro questo viaggetto fuori programma dove avremmo visto il mare e soprattutto ci saremmo spostati solo in treno e nave. Siete pronti per scoprire il nostro tour di 4 giorni? Informazioni utili Prima di iniziare il racconto di questo tour occorre dare alcune informazioni sulla visita, soprattutto se avete bambini. Il mio consiglio è quello di cercare un alloggio o a Levanto oppure a La Spezia. Le 5 terre infatti sono più care e difficilmente raggiung

Un viaggio nel tempo a Grazzano Visconti: cosa fare e vedere

Sapete che in Italia esiste una città ideale? Complice una bella giornata di inizio autunno abbiamo deciso di fare una gita in un borgo che già da tempo desideravo rivedere e far conoscere ai bambini per le sue atmosfere d'altri tempi, senza contare i riferimenti a Harry Potter, per cui il borgo ultimamente è molto famoso. Sto parlando di Grazzano Visconti, in provincia di Piacenza, uno dei borghi più belli d'Italia, dove sembra proprio di essere tornati in epoca medievale. Un po' di storia Tutto ha inizio da un castello realizzato alla fine del 1300 su concessione di Gian Galeazzo Visconti, allora signore di Milano, come dono alla sorella Beatrice andata in sposa a Giovanni Anguissola, di nobile famiglia piacentina. Il castello rimase legato a questa famiglia fino al 1870 quando tornò in mano alla famiglia Visconti del ramo di Modrone. A quel tempo il castello era in gran parte in rovina, ma il duca Giuseppe, uomo di grande lungimiranza e cultura, decise di ristrutturarlo

Un piccolo borgo dipinto sulle rive del fiume Mincio

In Italia esistono moltissimi paesi e piccoli borghi impreziositi da dipinti murali realizzati sulle facciate delle case con varie tecniche, tali da essere considerati delle vere gallerie d'arte a cielo aperto. Non solo queste opere vanno ad abbellire i paesi, ma raccontano attraverso le immagini la loro storia e le tradizioni.  Senza andare troppo lontano da casa, viste anche le restrizioni del periodo, in provincia di Mantova si trova un piccolo borgo di cui vi ho già parlato in occasione del Natale per il suo caratteristico Presepe sulle rive del fiume Mincio. Siamo a Rivalta sul Mincio , un tempo borgo di pescatori che si occupavano prevalentemente della pesca e della lavorazione della canna e della carice. Percorrendo alcune strade dell'abitato e soprattutto scendendo lungo le sponde del fiume Mincio si incontrano diversi edifici arricchiti da dipinti , anche di grandi dimensioni, che raffigurano per lo più paesaggi di fiume e scene di lavori tradizionali che si legano al