Città di Castello, importante centro della Val Tiberina, è stata la prima tappa delle nostre vacanze in Umbria e si distingue dagli altri centri umbri per il suo aspetto più rinascimentale, confermato anche dalla presenza delle mura cinquecentesche che la circondano.
Il borgo caratterizzato da strade ampie e dritte e dalla presenza di edifici cinquecenteschi che vi si affacciano, merita una visita soprattutto per il ricco patrimonio storico artistico in essa custodito. Il consiglio è quello di passeggiare per questo borgo per cogliere a pieno le atmosfere di questa città incontrando angolini e vicoli davvero caratteristici.
Un po' di storia
Non sono molto certe le origini di questo borgo, ma in età antica fu spesso oggetto di contesa, per la sua collocazione strategica, tra le due popolazioni degli umbri e degli etruschi. Sappiamo che nel VII secolo a.C. era un centro indipendente che commerciava con gli etruschi e le altre popolazioni senza venire da queste sottomesso. Nel III secolo a.C. entrò a far parte dei possedimenti romani diventando un fiorente Municipio romano, con il nome di Tifernum Tiberinum. Durante il governo di Diocleziano iniziò a diffondersi il Cristianesimo per opera di San Crescenziano che, secondo la tradizione, fu martirizzato da Diocleziano stesso. Fu rasa al suolo dai Goti di Totila e ricostruita grazie all'impegno del vescovo Florido, patrono della città con il nuovo nome di Castrum Felicitatis cambiando poi nuovamente denominazione del periodo medievale in Civitas Castelli. Fu proprio in epoca comunale che Città di Castello assunse un ruolo strategico a livello territoriale, contesa tra Stato Pontificio, Perugia e Firenze, venne governata ora da uno ora dall'altro con brevi intervalli di indipendenza. Nella seconda metà di Quattrocento il potere venne conquistato dalla famiglia dei Vitelli che diede vita a una Signoria che durò fino al XVI secolo, nonostante alcune interruzioni per mano dello Stato Pontificio. L'attuale aspetto della città è proprio da legare alla famiglia dei Vitelli che arricchì il borgo di bellissimi palazzi nobiliari, nonché di importanti artisti e letterati come Ghirlandaio, Luca Signorelli, Vasari, Raffaello, Gentile da Fabriano e Rosso Fiorentino.
Con il passare del tempo però passo definitivamente sotto il dominio dello Stato Pontificio fino all'arrivo dei francesi che dopo alcuni tentativi riuscirono a conquistarla e ad occuparla fino al 1814, anno della caduta dell'impero francese. Nel 1860 viene annessa al Regno d'Italia.
Cosa vedere
1) I Giardini del Cassero
Punto di arrivo delle scale mobili che noi abbiamo preso dopo aver lasciato la macchina al Parcheggio Ansa del Tevere. Si tratta di un parco pubblico con un piccolo ma ben fornito parco giochi, collocato proprio davanti alla Cattedrale dei santi Florido e Amanzio, edificata nel punto più alto della città.
2) La Cattedrale dei santi Florido e Amanzio
La Chiesa ha origini romaniche, come testimoniato dal particolare campanile cilindrico. La facciata è incompiuta mentre più interessante risulta il fianco, con un ricco portale gotico con bassorilievi della prima metà del XIV secolo a cui si accede attraverso una bellissima scalinata settecentesca. Internamente la chiesa si presenta a croce latina con un'unica navata da cui si aprono cappelle laterali arricchite da affreschi e dipinti su tela.
Piazza sulla quale si affaccia il palazzo dei Priori (o comunale), dove non si può non ammirare l'imponente atrio con una ampia copertura sorretta da grandi pilastri, e la bella Torre Civica del XIV secolo. Di forma quadrata presenta vari stemmi. Qui si trovava anche un affresco di Luca Signorelli raffigurante la Madonna con Bambino e santi, gravemente danneggiato dal tempo e soprattutto dai terremoti, fu rimosso nel 1940 e alcuni frammenti sono visibili nella Pinacoteca Comunale.
4) Piazza Matteotti
5) Chiesa di San Domenico
7) il Museo delle Arti Grafiche
8) la collezione Burri
Il borgo caratterizzato da strade ampie e dritte e dalla presenza di edifici cinquecenteschi che vi si affacciano, merita una visita soprattutto per il ricco patrimonio storico artistico in essa custodito. Il consiglio è quello di passeggiare per questo borgo per cogliere a pieno le atmosfere di questa città incontrando angolini e vicoli davvero caratteristici.
Un po' di storia
Non sono molto certe le origini di questo borgo, ma in età antica fu spesso oggetto di contesa, per la sua collocazione strategica, tra le due popolazioni degli umbri e degli etruschi. Sappiamo che nel VII secolo a.C. era un centro indipendente che commerciava con gli etruschi e le altre popolazioni senza venire da queste sottomesso. Nel III secolo a.C. entrò a far parte dei possedimenti romani diventando un fiorente Municipio romano, con il nome di Tifernum Tiberinum. Durante il governo di Diocleziano iniziò a diffondersi il Cristianesimo per opera di San Crescenziano che, secondo la tradizione, fu martirizzato da Diocleziano stesso. Fu rasa al suolo dai Goti di Totila e ricostruita grazie all'impegno del vescovo Florido, patrono della città con il nuovo nome di Castrum Felicitatis cambiando poi nuovamente denominazione del periodo medievale in Civitas Castelli. Fu proprio in epoca comunale che Città di Castello assunse un ruolo strategico a livello territoriale, contesa tra Stato Pontificio, Perugia e Firenze, venne governata ora da uno ora dall'altro con brevi intervalli di indipendenza. Nella seconda metà di Quattrocento il potere venne conquistato dalla famiglia dei Vitelli che diede vita a una Signoria che durò fino al XVI secolo, nonostante alcune interruzioni per mano dello Stato Pontificio. L'attuale aspetto della città è proprio da legare alla famiglia dei Vitelli che arricchì il borgo di bellissimi palazzi nobiliari, nonché di importanti artisti e letterati come Ghirlandaio, Luca Signorelli, Vasari, Raffaello, Gentile da Fabriano e Rosso Fiorentino.
Con il passare del tempo però passo definitivamente sotto il dominio dello Stato Pontificio fino all'arrivo dei francesi che dopo alcuni tentativi riuscirono a conquistarla e ad occuparla fino al 1814, anno della caduta dell'impero francese. Nel 1860 viene annessa al Regno d'Italia.
Cosa vedere
1) I Giardini del Cassero
Punto di arrivo delle scale mobili che noi abbiamo preso dopo aver lasciato la macchina al Parcheggio Ansa del Tevere. Si tratta di un parco pubblico con un piccolo ma ben fornito parco giochi, collocato proprio davanti alla Cattedrale dei santi Florido e Amanzio, edificata nel punto più alto della città.
2) La Cattedrale dei santi Florido e Amanzio
La Chiesa ha origini romaniche, come testimoniato dal particolare campanile cilindrico. La facciata è incompiuta mentre più interessante risulta il fianco, con un ricco portale gotico con bassorilievi della prima metà del XIV secolo a cui si accede attraverso una bellissima scalinata settecentesca. Internamente la chiesa si presenta a croce latina con un'unica navata da cui si aprono cappelle laterali arricchite da affreschi e dipinti su tela.
4) Piazza Matteotti
Questo fu il vero cuore della città a partire dal XVI secolo. Su di essa si affaccia il Palazzo del Podestà (ora Pretura) con una facciata barocca arricchita da finestre bifore, orologi e una rosa dei venti, mentre il fianco che da su Via Cavour rimanda alle forme gotiche.
5) Chiesa di San Domenico
Bella chiesa trecentesca arricchita da un bel chiostro con un ciclo di dipinti che illustrano la storia della beata Margherita il cui corpo è custodito sotto l'altare maggiore della chiesa
6) la Pinacoteca Comunale
Ospitata nel bellissimo edificio rinascimentale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, così chiamato perché costruito nel luogo in cui sorgeva una fonderia di cannoni. Ospita importanti testimonianze di pittura italiana come Raffaello, Signorelli, Ghiberti, oltre alla raccolta di sculture come il gruppo di terracotte dei Della Robbia etc. La facciata che da sul giardino fu ideata da Vasari e ornata di graffiti da Doceno così come gli interni riccamente decorati.
7) il Museo delle Arti Grafiche
Nato per testimoniare l'importante tradizione nelle arti tipografiche di questo borgo, presente fin dal XVI secolo. Il Museo si trova nella tipografia un tempo degli stampatori Francesco Donati e Bartolomeo Carlucci che lasciarono Assisi alla fine del Settecento e ora ancora in possesso degli eredi
8) la collezione Burri
In realtà la collezione Burri si estende su due sedi: a Palazzo Albizzini e negli ex Seccatoi del Tabacco. Città di Castello è infatti la città natale di Alberto Burri, ospitando una raccolta completa delle opere più significative di uno dei più importanti artisti dell'arte contemporanea. Fu lo stesso Burri ad occuparsi degli allestimenti in entrambe le sedi.
9) Collezione Tessile di Tela Umbra
Ospitata nel cinquecentesco palazzo Alberti Tomassini, si tratta di un laboratorio-museo voluto dalla baronessa Alice Hallgarten-Franchetti e da suo marito con lo scopo di preservare questa antica arte umbra, ma soprattutto, offrire un lavoro be retribuito con moltissimi servizi annessi alle donne umbre
10) Festival delle Nazioni
Senza prevederlo la nostra visita si è tenuta proprio il giorno di apertura del festival delle Nazioni, una manifestazione internazionale di musica da camera che si svolge ogni anno proprio tra la fine di agosto e l'inizio di settembre coinvolgendo vari punti della città
Dove pranzare
Noi abbiamo optato per un pranzo veloce vicino ai Giardini del Cassero, alla Piadineria Antica Rimini dove abbiamo mangiato davvero delle buonissime piadine. Il pranzo è stato reso ancora più piacevole dall'arrivo di un corteo di dame, cavalieri e musici in preparazione di una piccola rievocazione storica.
A Città di Castello, così come in tutti gli altri borghi umbri, non mancano però osterie e ristoranti tipici dove poter assaggiare tutte le specialità del territorio.
Dove parcheggiare
Come anticipato noi abbiamo parcheggiato al Parcheggio Ansa del Tevere, comodo alle scale mobili che portano in centro città. Sono però presenti molte altre aree di sosta:
- Via Nazario Sauro, che atraverso via XI Settembre conduce in centro
- Via Armando Diaz, vicinissimo al centro storico
- Via Antonio Gramsci, già in centro storico
- Giardini del Cassero con accesso con rampa ai giardini del cassero
- Parcheggio Ferri, anche questo con accesso sui giaridni del cassero
- Centro Comm.le “Le Fonti", area di sosta non troppo lontana dal centro
9) Collezione Tessile di Tela Umbra
Ospitata nel cinquecentesco palazzo Alberti Tomassini, si tratta di un laboratorio-museo voluto dalla baronessa Alice Hallgarten-Franchetti e da suo marito con lo scopo di preservare questa antica arte umbra, ma soprattutto, offrire un lavoro be retribuito con moltissimi servizi annessi alle donne umbre
10) Festival delle Nazioni
Senza prevederlo la nostra visita si è tenuta proprio il giorno di apertura del festival delle Nazioni, una manifestazione internazionale di musica da camera che si svolge ogni anno proprio tra la fine di agosto e l'inizio di settembre coinvolgendo vari punti della città
Dove pranzare
Noi abbiamo optato per un pranzo veloce vicino ai Giardini del Cassero, alla Piadineria Antica Rimini dove abbiamo mangiato davvero delle buonissime piadine. Il pranzo è stato reso ancora più piacevole dall'arrivo di un corteo di dame, cavalieri e musici in preparazione di una piccola rievocazione storica.
A Città di Castello, così come in tutti gli altri borghi umbri, non mancano però osterie e ristoranti tipici dove poter assaggiare tutte le specialità del territorio.
Dove parcheggiare
Come anticipato noi abbiamo parcheggiato al Parcheggio Ansa del Tevere, comodo alle scale mobili che portano in centro città. Sono però presenti molte altre aree di sosta:
- Via Nazario Sauro, che atraverso via XI Settembre conduce in centro
- Via Armando Diaz, vicinissimo al centro storico
- Via Antonio Gramsci, già in centro storico
- Giardini del Cassero con accesso con rampa ai giardini del cassero
- Parcheggio Ferri, anche questo con accesso sui giaridni del cassero
- Centro Comm.le “Le Fonti", area di sosta non troppo lontana dal centro
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