Oggi vi porto in un luogo scoperto un po' per caso, ma che davvero è piaciuto tantissimo a noi grandi e soprattutto ai bambini.
Un po' di storia
Il Castello di San Pelagio fu costruito nel XIV secolo per volere dei Da Carrara, signori di Padova, come testimoniato dalla bella torre merlata che fungeva da difesa, visibile dalla strada. A metà del Cinquecento l'edificio passò in mano alla famiglia Sant’Uliana per poi essere acquisito nella metà del Settecento dalla famiglia dei Conti Zaborra, attuali proprietari del Castello, grazie ai quali l'edificio venne ampliato e modificato.
Si passa poi ad altri ambienti che si concentrano sulla storia dei mezzi: dai dirigibili agli idrovolanti fino ad arrivare ai vari modelli di aeroplano e alla scoperta e conquista dello spazio con le missioni lunari. Il tutto ben spiegato dalle didascalie a portata di bambini che sono quindi coinvolti in tutto il percorso con grande interesse e curiosità.
Le stanze dannunziane
Al primo piano troviamo alcuni ambienti legati al periodo in cui D'Annunzio alloggiò a Castello. Attraverso reperti di ogni tipo e mobili d'epoca, sulla base di quanto raccontato dalle fonti di archivio, troviamo riprodotte la camera, con un letto in legno intagliato e una libreria con volumi d’epoca, il salotto privato e la sala da pranzo e la cucina. In quella che un tempo era la Quadreria, inoltre, è riprodotta con manichini e reperti la scena dell'organizzazione del volo su Vienna, durante il quale d’Annunzio, come beffa rivolta all’esercito austriaco, lanciò migliaia di volantini di propaganda.
Da non perdere i labirinti. Sì, perché nel parco ne abbiamo addirittura due che ovviamente renderanno felicissimi i bambini al seguito. Uno, di più grandi dimensioni, è il labirinto del Minotauro che rimanda alla tematica della mitologia e del tema del volo. Icaro si trovò rinchiuso nel labirinto di Cnosso costruito proprio dal padre Dedalo per ordine del re Minosse. da qui riuscì ad uscire proprio grazie al volo, realizzando ali di piume e cera. E Attenzione, ad attenderci al centro troviamo proprio il Minotauro!
Il secondo labirinto è invece ispirato a D'Annunzio. E' chiamato il labirinto del "Forse che sì forse che no", il celebre motto del poeta che diede titolo a una delle sue opere più famose e che fu ispirato dalla frase ripetuta nel soffitto ligneo a labirinto del Palazzo Ducale di Mantova, di cui il poeta restò affascinato durante una sua visita agli inizi del Novecento. Si tratta di un labirinto ad unico percorso al centro del quale troviamo tutta una serie di specchi che fanno riferimento al concetto di “doppio” dannunziano. Significato troppo difficile per i bambini e, infatti, per loro lo scopo del labirinto, come indicato nelle istruzioni all'ingresso, è quello di raggiungere la fata del sambuco, un albero dotato di proprietà magiche che ci attende proprio al centro del labirinto.
Ci troviamo in provincia di Padova, per la precisione a Due Carrare, al Castello di San Pelagio dove abbiamo trascorso alcune ore all'insegna della storia, della natura e del divertimento.
Avendo dei cari amici che abitano in provincia di Treviso cerchiamo, quando possibile, di incontrarci a metà strada e spesso la scelta ricade sul territorio padovano. E' proprio in occasione di uno di questi incontri che abbiamo fatto la conoscenza di questo luogo davvero unico.
Avendo dei cari amici che abitano in provincia di Treviso cerchiamo, quando possibile, di incontrarci a metà strada e spesso la scelta ricade sul territorio padovano. E' proprio in occasione di uno di questi incontri che abbiamo fatto la conoscenza di questo luogo davvero unico.
Il Castello di San Pelagio fu costruito nel XIV secolo per volere dei Da Carrara, signori di Padova, come testimoniato dalla bella torre merlata che fungeva da difesa, visibile dalla strada. A metà del Cinquecento l'edificio passò in mano alla famiglia Sant’Uliana per poi essere acquisito nella metà del Settecento dalla famiglia dei Conti Zaborra, attuali proprietari del Castello, grazie ai quali l'edificio venne ampliato e modificato.
Nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale il castello ricopre un ruolo molto importante: nel giardino viene allestito un campo di volo e una parte dell'edificio viene occupato dall'esercito, con regolare contratto d'affitto con la famiglia Zaborra.
Il Castello si collega alla figura di Gabriele D'Annunzio. Gli appartamenti del primo piano infatti divennero i suoi alloggi e fu proprio da qui che il poeta partì il 9 agosto del 1918 per il famoso Volo su Vienna. Nel castello sono conservati moltissimi cimeli legati alla figura di D'Annunzio, oltre agli arredi della famiglia Zaborra.
Il Castello si collega alla figura di Gabriele D'Annunzio. Gli appartamenti del primo piano infatti divennero i suoi alloggi e fu proprio da qui che il poeta partì il 9 agosto del 1918 per il famoso Volo su Vienna. Nel castello sono conservati moltissimi cimeli legati alla figura di D'Annunzio, oltre agli arredi della famiglia Zaborra.
Fu proprio la storia vissuta dal castello, punto di partenza del Volo di Vienna e sede di un campo di volo, a dare l'idea ai proprietari di fondare il Museo del Volo, inaugurato il 20 settembre 1980.
Oggi il castello è aperto ala visita, ma viene anche affittato per l'organizzazione di matrimoni o eventi privati. Vi consiglio di informarvi prima della visita per sapere se ci sono restrizioni del percorso di visita.
(Per informazioni: https://www.castellosanpelagio.it/)
Cosa visitare
Il castello di San Pelagio offre diversi percorsi di visita:
1) nelle due ali del castello è allestito il Museo del Volo che attraverso varie sezioni ci accompagna lungo la storia del volo fino alla scoperta e la conquista dello spazio.
2) le stanze dannunziane, collocate al primo piano, dove troviamo ricordi di vita e di volo di D'Annunzio assieme agli arredi della famiglia Zaborra
3) il Parco storico che ha portato all'inserimento del Castello di San Pelagio nel circuito dei Grandi Giardini Italiani.
Il Museo del Volo
Come anticipato il Museo del Volo occupa le due ali del castello: un susseguirsi di stanze che raccontano la storia del volo a partire da alcuni riferimenti mitologici come le storie di Dedalo o di Icaro o di Fetonte. Si passa poi allo studio del volo degli uccelli da parte di Leonardo da Vinci, con la spiegazione di alcuni suoi progetti, delle sue macchine volanti e di chi, sulla sua scia, ha proseguito lo studio di questo argomento. Nell'elegante salone da ballo si trovano esposte alcune riproduzioni in scala di mongolfiere e per la precisione di quella ad aria calda dei fratelli Montgolfiere e del pallone a idrogeno di Jaques Charles.
(Per informazioni: https://www.castellosanpelagio.it/)
Cosa visitare
Il castello di San Pelagio offre diversi percorsi di visita:
1) nelle due ali del castello è allestito il Museo del Volo che attraverso varie sezioni ci accompagna lungo la storia del volo fino alla scoperta e la conquista dello spazio.
2) le stanze dannunziane, collocate al primo piano, dove troviamo ricordi di vita e di volo di D'Annunzio assieme agli arredi della famiglia Zaborra
3) il Parco storico che ha portato all'inserimento del Castello di San Pelagio nel circuito dei Grandi Giardini Italiani.
Il Museo del Volo
Come anticipato il Museo del Volo occupa le due ali del castello: un susseguirsi di stanze che raccontano la storia del volo a partire da alcuni riferimenti mitologici come le storie di Dedalo o di Icaro o di Fetonte. Si passa poi allo studio del volo degli uccelli da parte di Leonardo da Vinci, con la spiegazione di alcuni suoi progetti, delle sue macchine volanti e di chi, sulla sua scia, ha proseguito lo studio di questo argomento. Nell'elegante salone da ballo si trovano esposte alcune riproduzioni in scala di mongolfiere e per la precisione di quella ad aria calda dei fratelli Montgolfiere e del pallone a idrogeno di Jaques Charles.
Si passa poi ad altri ambienti che si concentrano sulla storia dei mezzi: dai dirigibili agli idrovolanti fino ad arrivare ai vari modelli di aeroplano e alla scoperta e conquista dello spazio con le missioni lunari. Il tutto ben spiegato dalle didascalie a portata di bambini che sono quindi coinvolti in tutto il percorso con grande interesse e curiosità.
Le stanze dannunziane
Al primo piano troviamo alcuni ambienti legati al periodo in cui D'Annunzio alloggiò a Castello. Attraverso reperti di ogni tipo e mobili d'epoca, sulla base di quanto raccontato dalle fonti di archivio, troviamo riprodotte la camera, con un letto in legno intagliato e una libreria con volumi d’epoca, il salotto privato e la sala da pranzo e la cucina. In quella che un tempo era la Quadreria, inoltre, è riprodotta con manichini e reperti la scena dell'organizzazione del volo su Vienna, durante il quale d’Annunzio, come beffa rivolta all’esercito austriaco, lanciò migliaia di volantini di propaganda.
Il Parco storico
Il Castello si trova inserito in un grande e bellissimo parco, ricco di testimonianze storiche e naturalistiche, portando al suo l'inserimento nel Circuito dei Grandi Giardini Italiani.
Si può passeggiare nel bel giardino di rappresentanza dove lasciarsi accompagnare dal profumo dei tantissimi cespugli di rose qui presenti, con al centro una vasca piena di ninfee. Scopo di questa area del parco era lasciare stupiti gli ospiti che arrivavano al castello, effetto che si ottiene ancora oggi. Si passa poi al giardino segreto destinato solo agli amici più intimi, dove venivano coltivate le erbe aromatiche e sono oggi presenti alberi centenari. Al centro del giardino troviamo un vero tesoro: un’antica vasca termale che lascia senza parole. L'esplorazione prosegue alla scoperta della ghiacciaia e del Brolo, terreno destinato alla coltivazione con alberi da frutto protetto da mura o siepi, dove sono rimaneste inalterate le atmosfere dell'epoca, fino a raggiungere la carpinata, il bellissimo viale di carpini secolari che conduce fino al laghetto pieno di papere e cigni.
Il Castello si trova inserito in un grande e bellissimo parco, ricco di testimonianze storiche e naturalistiche, portando al suo l'inserimento nel Circuito dei Grandi Giardini Italiani.
Si può passeggiare nel bel giardino di rappresentanza dove lasciarsi accompagnare dal profumo dei tantissimi cespugli di rose qui presenti, con al centro una vasca piena di ninfee. Scopo di questa area del parco era lasciare stupiti gli ospiti che arrivavano al castello, effetto che si ottiene ancora oggi. Si passa poi al giardino segreto destinato solo agli amici più intimi, dove venivano coltivate le erbe aromatiche e sono oggi presenti alberi centenari. Al centro del giardino troviamo un vero tesoro: un’antica vasca termale che lascia senza parole. L'esplorazione prosegue alla scoperta della ghiacciaia e del Brolo, terreno destinato alla coltivazione con alberi da frutto protetto da mura o siepi, dove sono rimaneste inalterate le atmosfere dell'epoca, fino a raggiungere la carpinata, il bellissimo viale di carpini secolari che conduce fino al laghetto pieno di papere e cigni.
Da non perdere i labirinti. Sì, perché nel parco ne abbiamo addirittura due che ovviamente renderanno felicissimi i bambini al seguito. Uno, di più grandi dimensioni, è il labirinto del Minotauro che rimanda alla tematica della mitologia e del tema del volo. Icaro si trovò rinchiuso nel labirinto di Cnosso costruito proprio dal padre Dedalo per ordine del re Minosse. da qui riuscì ad uscire proprio grazie al volo, realizzando ali di piume e cera. E Attenzione, ad attenderci al centro troviamo proprio il Minotauro!
Il secondo labirinto è invece ispirato a D'Annunzio. E' chiamato il labirinto del "Forse che sì forse che no", il celebre motto del poeta che diede titolo a una delle sue opere più famose e che fu ispirato dalla frase ripetuta nel soffitto ligneo a labirinto del Palazzo Ducale di Mantova, di cui il poeta restò affascinato durante una sua visita agli inizi del Novecento. Si tratta di un labirinto ad unico percorso al centro del quale troviamo tutta una serie di specchi che fanno riferimento al concetto di “doppio” dannunziano. Significato troppo difficile per i bambini e, infatti, per loro lo scopo del labirinto, come indicato nelle istruzioni all'ingresso, è quello di raggiungere la fata del sambuco, un albero dotato di proprietà magiche che ci attende proprio al centro del labirinto.
Il Castello di San Pelagio è stata una vera sorpresa. Abbiamo scoperto tante curiosità sulla storia del volo e dei mezzi, siamo stati sorpresi dal profumo di rose passeggiando nei bellissimi ambienti esterni e ci siamo divertiti un sacco nei labirinti cercando di scappare dal Minotauro.
Spero di avervi incuriosito e invogliato a trascorrere alcune piacevoli re presso questo imperdibile luogo.
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