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Un piccolo borgo dipinto sulle rive del fiume Mincio

In Italia esistono moltissimi paesi e piccoli borghi impreziositi da dipinti murali realizzati sulle facciate delle case con varie tecniche, tali da essere considerati delle vere gallerie d'arte a cielo aperto. Non solo queste opere vanno ad abbellire i paesi, ma raccontano attraverso le immagini la loro storia e le tradizioni. 

Senza andare troppo lontano da casa, viste anche le restrizioni del periodo, in provincia di Mantova si trova un piccolo borgo di cui vi ho già parlato in occasione del Natale per il suo caratteristico Presepe sulle rive del fiume Mincio. Siamo a Rivalta sul Mincio, un tempo borgo di pescatori che si occupavano prevalentemente della pesca e della lavorazione della canna e della carice.

Percorrendo alcune strade dell'abitato e soprattutto scendendo lungo le sponde del fiume Mincio si incontrano diversi edifici arricchiti da dipinti, anche di grandi dimensioni, che raffigurano per lo più paesaggi di fiume e scene di lavori tradizionali che si legano alla storia di questo paese e dei suoi abitanti. Si tratta delle opere di Gino Antonelli, importante figura legata al paese di Rivalta, nato nel 1920 e morto nel 2013. Gino Antonelli fu liutaio e pittore, tanto da frequentare lo studio di Alfonso Monfardini sul finire degli anni Cinquanta del Novecento.

La nostra visita nell'abitato inizia da Corte Mincio dove possiamo lasciare la macchina nell'ampio parcheggio. In questo punto il fiume Mincio crea un fitto intreccio di canali delimitati da ampi canneti e cariceti, raggiungibili con apposite imbarcazioni, che costituiscono l'abitazione di una ricca varietà di uccelli acquatici che qui nidificano e svernano. Da qui partono durante la bella stagione alcune escursioni sul fiume Mincio che con apposite barche percorrono l'intero tratto di fiume da Rivalta sul Mincio fino a Mantova, transitando per la vicina Grazie dove sorge il bellissimo Santuario della Beata Vergine.



In questo luogo immerso della natura dove l'unico rumore che si può sentire è lo starnazzare delle anatre che nuotano tranquille sul fiume Mincio, troviamo ben tre opere di Antonelli: Le lavoratrici della canna palustre, I raccoglitori di ghiaia e Il vecchio porto di Rivalta sul Mincio. Si tratta di scene legate ai lavori tipici del luogo, come anticipato in precedenza e legati alle terre del pittore e liutaio. I dipinti fino a qualche anno fa erano in cattivo stato di conservazione, ma grazie al lavoro dei ragazzi del liceo artistico Giulio Romano di Mantova, in collaborazione con l'amministrazione comunale di Rodigo, si è compiuto un importante lavoro di restauro che ha portato a nuova vita questi bellissimi dipinti.




 Dopo esserci immersi in queste atmosfere fluviali la nostra esplorazione del borgo continua. Si risale Via Porto, ma prima di avviarci verso il centro del paese consiglio una deviazione di pochi passi per raggiungere proprio il Vecchio Porto. Qui troviamo una panchina sulla riva del Mincio dove è forte la tentazione di fermarsi per godersi la pace del luogo. Se avete dei bambini non dimenticate di portare un po' di pane: anatre arriveranno a farvi compagnia con gran divertimento dei più piccoli.


Dopo questa pausa di prosegue su Via Porto per raggiungere il centro del paese. All'incrocio con Via Arrivabene troviamo ad attenderci altre due bellissime case decorate con queste pitture. Da un lato si può ammirare la scena del Raccoglitore di erba palustre, mentre sull'altro edificio si può scorgere una decorazione più complessa. Qui infatti una bellissima meridiana è accompagnata da un’altra scena di raccolta di erba palustre e dalle due figure dei santi patroni di Rivalta: San Vigilio e San Donato.



Si percorre poi tutta Via Tezzone lungo la quale possiamo ammirare una bella cappellina, arricchita da un piccolo dipinto raffigurante Maria. Una volta giunti all'incrocio con Via Francesca si può fare una piccola deviazione a sinistra; già da qui si può scorgere un edificio posto all'incrocio con Strada Panicella, arricchito da un bel dipinto del Pescatore, purtroppo non in perfetto stato di conservazione.


Torniamo quindi indietro percorrendo Via Francesca per circa 250 metri, proseguendo poi in Via Settefrati per altri 200 metri. Qui sarà possibile scorgere altri dipinti dell'Antonelli raffiguranti Il cacciatore e San Luigi Gonzaga. All'incrocio poco più avanti prendiamo la strada a destra, Via Zibramonda e costeggiando il Centro Sociale La Pusiùn Granda si può intravedere un altro murales raffigurante San Pietro. 



Percorso un altro tratto di via Zibramonda e poi di via Ariello ci si ritrova sul percorso di prima: torniamo quindi indietro per Via Settefrati, ma questa volta, all'incrocio invece di proseguire per Via Francesca prendiamo a sinistra e percorriamo Via Turati fino ad arrivare alla bellissima chiesa di Rivalta. Prima di arrivare al piazzale della chiesa, sui muri del Bar Centrale si trova un dipinto dell'Immacolata Concezione. Sulla Chiesa troviamo invece raffigurata un'altra meridiana, mentre sulla parete della canonica è una Madonna con Gesù Bambino.


Dalla Chiesa possiamo quindi o risalire in Via Gramsci fino ad arrivare a Piazza Arrivabene da dove scenderemo verso il Porto e Corte Mincio oppure, fiancheggiando la chiesa, possiamo scendere per un piccolo sentiero in mezzo alla vegetazione direttamente nei pressi di Corte Mincio dove si conclude la nostra visita del borgo dipinto di Rivalta sul Mincio.

Se si vuole fare una piccola deviazione, in prossimità di via Tezzone, si può raggiungere la zona del Cimitero. Qui, nella chiesetta si trova una bella Crocifissione sempre dell'Antonelli, mentre al di fuori si può ammirare un grande murales di altro artista, molto bello, che unisce a un'ambientazione lacustre scene e messaggi di speranza, vita e resurrezione. 


Dove parcheggiare

Il mio consiglio è di parcheggiare presso l'ampio parcheggio di Corte Mincio. Altrimenti è possibile lasciare la propria auto nel piazzale della Chiesa facendo iniziare da qui la vostra esplorazione

Mappa






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