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Due giorni alla scoperta della Riviera del Brenta

Oggi vi racconto l'esperienza di un fine settimana che davvero mi è rimasto nel cuore, anche se ormai sono passati un po' di anni da quando è stata fatto. Due giorni che ci hanno portato alla scoperta della Riviera del Brenta e delle bellissime ville che si affacciano su questo fiume che meritano sicuramente di essere visitate.

Un po' di storia della Riviera del Brenta

Per conoscere questa zona d'Italia bisogna fare un passo indietro nel tempo e coglierne la storia. Dobbiamo tornare addirittura al 1345 quando il Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia permise agli abitanti di Venezia di poter acquistare terreni sulla terraferma. Per noi non un grande cambiamento, ma per l'epoca sicuramente lo era. I nobili iniziarono infatti ad acquistare terreni e possedimenti da destinare all'agricoltura e all'allevamento. Ma come fare a controllare da vicino i possedimenti e la produzione? Semplice: costruendo residenze di campagna che divennero ben presto anche luogo di svago e relax per i nobili veneziani.

Nacquero così le ville venete, residenze che riunivano in un solo complesso la dimora patronale e gli edifici destinati alla gestione dell'azienda agricola e che si svilupparono fino al crollo della Serenissima nel 1797. Questi luoghi divennero ben presto luoghi di villeggiatura, destinati ad accogliere ospiti illustri e artisti e a ospitare feste ed eleganti banchetti. Basti pensare che il Veneto arrivò a contare oltre duemila ville, ancora oggi in gran parte esistenti, a testimonianza dello sviluppo di questo concetto architettonico.

Ma si poneva un problema per questi aristocratici veneziani: come fare a raggiungere le ville costruite in campagna? I cittadini di Venezia, abituati agli spostamenti sull'acqua, non poteremo che pensare alla navigazione. Il fiume Brenta era visto come un prolungamento del Canal Grande, permettendo il collegamento tra Venezia e Padova. Ed è proprio lungo le sponde di questo fiume che sorsero alcune delle più belle ville che, fortunatamente, ancora oggi possiamo ammirare in tutto il loro splendore.

I veneziani dai pontili dei loro palazzi cittadini salivano sulle imbarcazioni, dette burchielli, attraversavano la laguna risalendo quindi il fiume Brenta per raggiungere le loro residenze di campagna. Il Burchiello era la tipica imbarcazione veneziana destinata al trasporto dei passeggeri, con una grande cabina in legno, con tre o quattro balconi, finemente lavorata e decorata. I viaggi erano lunghi, ma, come ci racconta anche Casanova nelle sue memorie, potevano anche rivelarsi molto divertenti, per gli aristocratici ovviamente.

Cosa vedere

Il nostro è stato un fine settimana che ci ha permesso, in due giorni, di scoprire in modo approfondito le principali ville collocate lungo il percorso. In base al tempo a disposizione si può anche dedicare una sola giornata facendo una scelta delle ville o, al contrario, allungare il soggiorno di qualche giorno aggiungendo come tappe una sosta a Venezia oppure a Padova.

Villa Pisani


Fin da subito abbiamo deciso di lasciare ampio spazio alla visita di Villa Pisani a Strà, detta anche la Nazionale, una delle più famose e conosciute. Se si vuole visitare sia internamenti sia nei suoi spazi esterni occorre considerare alcune ore per questa sosta e io ve lo consiglio perché davvero ne vale la pena.
Costruita nel XVIII secolo su commissione della prestigiosa famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano, che possedeva molteplici proprietà nel territorio, si estende su una superficie di 11 ettari.
Una curiosità: all'epoca della costruzione erano state previste 114 stanze in onore del 114° Doge di Venezia, Alvise Pisani. A seguito di alcuni ampliamenti e modifiche oggi invece le stanze sono 168 e nel corso dei secoli hanno ospitato re, imperatori, capi di stato e governo, tra cui Napoleone Bonaparte che la acquistò nel 1807 dalla famiglia Pisani e che successivamente donò al viceré d’Italia Eugenio Beauharnais. Nel 1814, invece, la villa passò sotto la proprietà degli Asburgo, ospitando l'aristocrazia europea, ed infine nel 1866 ai Savoia che la cedettero al demanio nel 1882, diventando museo due anni dopo.

La visita degli ambienti interni avviene accompagnati da una guida e comprende le trenta sale del piano nobile, dove possiamo ammirare affreschi, dipinti e arredi originali, cosa davvero rarissima per una dimora storica. Di particolare pregio sono alcune sale settecentesche come la sala del trionfo di Bacco, la sala della villeggiatura e la sala delle arti, ma il punto di massimo sfarzo è raggiunto nella sala da ballo, collocata al centro dell'edificio e sviluppato in doppia altezza. Le pareti presentano una decorazione ad affresco con grandi colonne dipinte che delineano finte architetture dando massimo risalto alla “Gloria della famiglia Pisani”, meraviglioso affresco ad opera di Giambattista Tiepolo, dove sono raffigurati i membri della famiglia Pisani circondati dalle personificazioni allegoriche delle Arti, delle Scienze e dei Geni della Pace e presentati dalla Fama al mondo interno: una grande celebrazione della potenza di questa famiglia. Pensate che solo per un miracolo ancora oggi possiamo ammirare questo capolavoro della pittura italiana perché il viceré Beauharnais voleva eliminarlo nell'ambito di un progetto di ammodernamento dell'edificio. Degno di nota è anche l'appartamento napoleonico con mobili e decorazioni in stile Impero davvero bellissime, come il maestoso letto a baldacchino con le iniziali dell'imperatore.



Terminata la visita ci siamo concentrati sul parco, insignito nel 2008 del premio "Il Parco più bello d’ Italia". Questo parco è davvero bellissimo e si estende per una superfice di circa dieci ettari. E' soprattutto celebre per il Labirinto d'Amore”, uno dei più grandi d’Europa, formato da nove cerchi concentrici di siepi di bosso e una torretta al centro. Noi l'abbiamo percorso più volte con grande divertimento, anche se devo dire che in certi momenti pensavamo di non uscirne più. Da non perdere la visita dell'Esedra, delle Scuderie, delle serre e dell'arancera, ma soprattutto il consiglio è quello di percorrere i sentieri del parco immaginando di fare un salto indietro nel tempo per rivivere le atmosfere del passato.



La villa presenta di fronte alla facciata una grande vasca che sicuramente rende ancora più d'effetto la vista sull'edificio, ma si tratta di una aggiunta del Novecento. 

(Per informazioni: https://www.villapisani.beniculturali.it/)

Dolo
Prima di rientrare in albergo, ci siamo spostati a Dolo per una passeggiata in questo grazioso borgo attraversato dal fiume Brenta che divide il centro storico in due frazioni. Al centro troviamo il vero cuore del paese, l'Isola Bassa, dove ancora i sono testimonianze delle caratteristiche case e dei mulini che si specchiano sul corso d'acqua. Pensate che Dolo vanta il campanile più alto in queste terre, secondo solo a quello di San Marco di Venezia.


Il nostro primo giorno sulla riviera del Brenta giunge a termine con una ottima cena a base di piatti tipici del luogo nel ristorante dell'hotel prima di un sonno ristoratore in preparazione della ricca giornata seguente.


Villa Widmann Rezzonico Foscari

Nuovo giorno e nuove visite ci aspettano. Prima tappa a Villa Widmann Rezzonico Foscari, oggi sede di mostre ed eventi culturali, realizzata nel 1719 per la famiglia Seriman e passata a metà del Settecento alla famiglia Widmann. E' proprio a questa famiglia che si deve un'opera di ampliamento e ristrutturazione seguendo la moda del momento del gusto rococò francese. Nel 1883 fu acquistata da Francesco Somazzi, ma nel 1901 tornò in mano alla famiglia Widmann. Come molte altre ville della zona anche questo edificio venne usato come ospedale durante la seconda guerra mondiale.
Il complesso è costituito dalla casa padronale, da una barchessa, una chiesetta e un bellissimo giardino con serra. Degno di nota è soprattutto il salone delle feste modificato per volontà dei Widmann per poter ospitare un gran numero di invitati. Non potendo allargare l'ambiente, venne aumentato in altezza, eliminando il soffitto e costruendo una balaustra circolare in ferro battuto attorno a tutta la sala sulla quale si aprono le stanze secondarie. Gli ambienti sono arricchiti da dipinti di carattere mitologico, stucchi, pavimenti originali e arredi d'epoca.





La villa è circondata da un bellissimo giardino, decorato con statue settecentesche dove troviamo anche un laghetto nel quale nuotano in tranquillità moltissime anatre. La passeggiata nel parco è resa molto piacevole dalla vegetazione presente e non è difficile incontrare diversi esemplari di pavoni che si muovono in libertà. Nella barchessa è ospitata una collezione di carrozze.
Anche questa villa vide il passgagio di illustri ospiti tra i quali il commediografo veneziano Carlo Goldoni, molto amico di Ludovico Widmann.

Terminata la visita ci dirigiamo alla Barchessa Valmarana, collocata proprio di fronte a Villa Widmann Rezzonico Foscari.

Ad accogliere il visitatore è un imponente porticato sorretto da ampie colonne che si affaccia su un bellissimo giardino all'italiana con più di mille piante di rose. Ad arredare il porticato troviamo statue neoclassiche e un carro in legno scolpito e intagliato del 1867



La visita degli interni comprende tutte le stanze che si affacciano sul porticato arricchite da affreschi e arredate con statue, mobili seicenteschi e oggetti d’epoca. Degno di nota è il centrale Salone delle feste che attraverso due ampi portoni funge da collegamento tra la facciata principale e il parco sul retro. Troviamo poi la Sala dei capricci, la Sala del pianoforte e la Sala del salotto dorato.

(Per informazioni: http://www.villavalmarana.net/)

Villa Foscari, detta La Malcontenta

Prima del rientro a casa ci spostiamo verso Villa Foscari, detta La Malcontenta, unica villa del Palladio sulla Riviera del Brenta e davvero un capolavoro di architettura. Fu costruita per volontà di Alvise e Nicolò Foscari e deve il suo nome a una leggendaria nobildonna di casa Foscari, Elisabetta Dolfin, sospettata di adulterio e qui relegata per espiare la sua colpa.

Rispetto alle altre ville che sorgono in questo luogo che dovevano unire la funzione agricola a quella di prestigio, La Malcontenta si presenta come un blocco unico con facciata rivolta verso la riva del Brenta, arricchita da richiami classici molto amati dal Palladio. L'effetto finale è davvero maestoso, come a far intendere la potenza e l'importanza della famiglia committente, in effetti una delle più importanti della Serenissima.
La villa sorge su un basamento risultato quindi come sollevata con due scalinate laterali che rendono più suntuoso e cerimoniale l'ingresso nell'edificio. In questo modo venne lasciato spazio per gli ambienti di servizio nelle zone sottostanti, lasciando gli altri due piani ai proprietari.
L'interno è riccamente decorato con affreschi di Gian Battista Zelotti, purtroppo molto rovinati. Solo nelle due stanze a sud, dedicate alla Fama e al Tempo, gli affreschi sono meglio conservati.



Consiglio di informarsi bene sulle modalità di visita di questa villa perchè di proprietà privata e quasi sempre chusa al pubblico se non in alcuni periodi e in giornate particolari. Nois iamo stati molto fortunati perchè il nostro arrivo ha coinciso proprio con una delle giornate di apertura straordinaria, altrimenti non avremmo potuto ammirare questa villa davvero degna di nota.

(Per informazioni: http://lamalcontenta.com/index.php/it/)

Come visitare la Riviera del Brenta 

Il nostro viaggio si è compiuto sulla terraferma, lungo l'argine di sinistra o di destra, fermandoci di volta in volta nelle ville visitabili lungo il percorso. Esiste però un'altra modalità di visita e di scoperta di questo territorio: la crociera. Negli anni Cinquanta grazie a importanti interventi di pulizia, al risezionamento dei fiumi e al ripristino delle vecchie conche, sono stati ripristinati gli antichi percorsi d'acqua permettendo così nuovamente la navigazione. Oggi il servizio di linea del Burchiello, così come altre compagnie di navigazione, risalgono il fiume Brenta permettendo di rivivere pienamente l'esperienza che all'epoca veniva fatta dagli aristocratici veneziani. In queste imbarcazioni è generalmente presente un angolo bar, i servizi igienici e un ponte panoramico per poter avere maggiore visibilità. Sono consigliate gite della durata di un giorno che prevedono la visita di alcune delle ville, anche internamente e un pranzo a bordo dell'imbarcazione durante la navigazione oppure spesso presso il famoso ristorante Il Burchiello di Oriago, dove il battello attracca. Il percorso viene fatto da Venezia verso padova oppure in direzione opposta, da Padova verso Venezia.

(Per informazioni:

I Battelli del Brenta, http://www.battellidelbrenta.it/home.php/it

Il Burchiello, https://www.ilburchiello.it/)


Dove dormire


Noi abbiamo soggiornato presso l'hotel Alla Villa Fini, a Dolo. Hotel pulito, camere confortevoli e soprattutto annesso all'omonimo ristorante dove abbiamo davvero mangiato divinamente.
(Per informazione: https://www.villafini.com/)

Il nome di questo hotel deriva dalla villa adiacente, Villa Fini, purtroppo oggi distrutta dal tornado che ha colpito il Veneto nel luglio del 2015 e non ancora ricostruita. Si trattava di una villa meravigliosa di cui si ha notizia, per la prima volta, nel 1665, quando Zuane Antonio Toderini diventa proprietario terriero di 75 campi e alcuni edifici annessi. Purtroppo di questa villa oggi rimangono solo macerie, simbolo del tornado che nel luglio di tre anni fa si è abbattuto sulla Riviera del Brenta fra Mira, Pianiga e Dolo. Per noi fu infatti davvero una immensa tristezza vedere le immagini di quella devastazione dove non troppo tempo prima avevamo trascorso un indimenticabile fine settimana.

Comunque occorre dire che tra Mira e Dolo ci sono moltissime strutture alberghiere, molte delle quali in contesti davvero di fascino perché realizzate all'interno di alcune delle splendide ville che sorgono in questa località.

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