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Il Vittoriale degli Italiani: una guida per la visita!

Il Vittoriale degli Italiani è sicuramente uno dei monumenti più famosi di Gardone Riviera e costituisce un luogo unico e inimitabile situato sulle sponde bresciane del lago di Garda. Dimora di Gabriele D'Annunzio dal 1921 al 1938 si presenta allo stesso tempo come casa del sommo poeta, monumento alla Vittoria dell’Italia nella Grande Guerra oltre a essere un'oasi naturale con viste mozzafiato sul lago di Garda. Sono davvero molte le sorprese che riserva questo luogo, vero museo a cielo aperto, offrendo attrazioni inaspettate a ogni angolo come la grande prua della nave Puglia ospitata nel giardino, un sottomarino, un teatro e gli ambienti ricchi di oggetti della Prioria. 

Tre motivi per visitare il Vittoriale

Perché visitare il Vittoriale? Ecco i tre motivi che a mio parere rendono una visita in questo luogo d'obbligo almeno una volta nella vita:

- l'esplorazione dei vari musei presenti nel parco permette di conoscere il poeta Gabriele D'Annunzio, sue idee politiche e, va detto, le sue manie di grandezza;
- la visita alla Prioria non può che destare fascino e un insieme di emozioni indescrivibili con passaggi tra ambienti molto diversi tra loro che suscitano stupore e persino, a tratti, inquietudine;
- che possa stare simpatico o meno il personaggio, il luogo ha una valenza storica molto forte e merita per gli elementi insoliti che troveremo in esso ospitato



Un po' di storia


Tutto ha inizio nel 1921, anno in cui D'Annunzio prima affitta e poi acquista la villa Cargnacco, appartenuta a Henry Thode, un illustre studioso d’arte, e sequestrata dal Governo italiano come risarcimento dei danni di guerra. D'Annunzio accetta di sborsare una cifra molto alta, di circa 260 mila lire, pur di ottenere la villa e l'intero contenuto costituito da una ricchissima biblioteca (di oltre seimila pezzi), ritratti, fotografie d'arte, un pianoforte Steinway, manoscritti di Wagner e mobilio in legno di pregio. Il poeta ha già idee grandiose per questo luogo e infatti nello stesso anno assegna all'architetto Gian Carlo Maroni il compito di aiutarlo in questa impresa che voleva prima di tutto rimuovere ogni traccia tedesca.
Il nome di Vittoriale compare per la prima volta nel 1923 quando nel boschetto di magnolie del giardino vengono erette diverse "colonne memoriali”; con il passare del tempo questo nome viene sempre più usato riferendosi all’intero complesso. Al 1923 risale anche l'atto di donazione del Vittoriale al “popolo italiano”.
Il luogo negli anni successivi si riempie di cimeli di ogni tipo, come l'aereo SVA, utilizzato nel volo su Vienna, il motoscafo MAS utilizzato dallo stesso d’Annunzio nel 1918, alcuni vagoni ferroviari, la prua della nave Puglia, dono da parte di amici o frutto di acquisti dello stesso poeta. La crescita di reperti si accompagna a una continua espansione del luogo grazie all'acquisto di nuovi terreni adiacenti.
Le modifiche alla Prioria sono ultimate nel 1926 e già nell’anno successivo iniziano i lavori per la costruzione dello Schifamondo e del grande teatro all’aperto, ispirato a quello di Pompei.
Il 7 settembre 1930 D'Annuncio mette mano all'atto di donazione del Vittoriale al “popolo italiano": sarà lasciato al popolo italiano alla sua morte, a patto che questa grande opera da lui voluta e concepita sia lasciata inalterata. Nello stesso anno si prevede anche l’acquisto di nuovi terreni che portano la proprietà all'attuale superficie di nove ettari, mentre nel luglio del 1937 viene costituita la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”, individuando come soprintendente lo stesso architetto Maroni.
Qui muore nel 1938 lo stesso D'Annunzio all'età di 75 anni, all’interno del suo studio privato. Negli anni successivi viene ultimato da Maroni il Mausoleo, dove il poeta è tuttora sepolto.

La visita al Vittoriale (le dieci cose + una da non perdere)

Dopo aver lasciato la macchina nell’ampio parcheggio “Oliveto del Vittoriale” proprio nei pressi del Vittoriale, una breve passeggiata ci conduce all'ingresso monumentale di questo luogo, formato da una coppia di archi al cui centro è collocata una fontana con riportata una scritta in bronzo "Dentro da questa cerchia triplice di mura, ove tradotto è già in pietre vive quel libro religioso ch’io pensai preposto ai riti della patria e dai vincitori latini chiamato il Vittoriale”. Al di sopra un timpano con la scritta “Io ho quel che ho donato”, il più celebre dei motti dannunziani. Fin da subito possiamo immaginare la bellezza di questo luogo e gli incredibili panorami che potremo ammirare nel corso della nostra visita. 


Vorrei dare qualche suggerimento di visita diverso dalle solite guide che si trovano online. Girando per il web si trovano infatti già moltissimi articoli che descrivono il percorso di visita in maniera precisa e puntuale e per questo consiglio in primis di consultare la pagina ufficiale del museo dove, alla sezione Servizi e Informazioni, è possibile scaricare un opuscolo informativo e una breve dispensa del Vittoriale che sarà utilissima durante la visita (link: https://www.vittoriale.it/organizza-la-tua-visita/servizi-e-informazioni/).

Ecco quindi, a mio parere, le dieci cose assolutamente da non perdere arrivati in questo luogo.

1) La Prioria

L'accesso alla Prioria del Vittoriale degli Italiani avviene tramite visita guidata, della durata di circa 35-40 minuti, con un numero molto esiguo di visitatori dati gli ambienti e i passaggi molto stretti. Sicuramente essere accompagnati in questo luogo è il modo migliore per conoscere il Vittoriale e la figura di D'Annunzio: saranno molti i segreti e le curiosità raccontate dalle bravissime guide che qui lavorano.
All'interno della Prioria non è consentito scattare fotografie. Gli ambienti sono molto cupi e l'oscurità delle stanze è resa ancora più forte dai pesanti tendaggi e dalle vetrate dipinte. Scelta precisa del poeta: D'Annunzio aveva problemi di vista dopo l’incidente di guerra in cui era rimasto irrimediabilmente ferito a un occhio e gli ambienti troppo illuminati gli creavano non pochi fastidi. La cosa che maggiormente rimane impressa è la quantità infinita di oggetti, mobili e soprammobili che troviamo in tutti gli ambienti, frutto sia degli acquisti del poeta sia eredità dei precedenti proprietari. Devo dire che sono sempre uscita da questa visita con sensazioni contrastanti: da un lato affascinata dagli ambienti, dalla particolarità del personaggio D'Annunzio e dalla ricchezza di oggetti esposti nelle sale, ma allo stesso tempo anche con una certa inquietudine, dovuta proprio alla cupezza e forse anche a questa quantità quasi estrema di reperti. 



La guida accompagna lungo le varie stanze, spiegandone l'utilizzo e anche le scelte particolari di arredamento, oltre a raccontare alcune curiosità legate ai vari ambienti. Ad esempio, la stanza del mascheraio, la prima che incontriamo dopo l'ingresso nell'edificio, era la sala d'attesa per le visite ufficiali. Qui Mussolini, spesso in visita al Vittoriale, veniva fatto sempre attendere per tempi lunghissimi, anche di oltre due ore. O la Zambracca, anticamera della stanza da letto di D'Annunzio, usato anche come studio, luogo in cui fu trovato morto il Poeta. Da qui una porta su cui troviamo inciso il motto Genio et voluptati (“al genio e al piacere“) conduce alla camera da letto, chiamata stanza della Leda, sul cui soffitto sono riportati i versi di una canzone dantesca.
Uno degli ambienti più curiosi del palazzo è il bagno blu, una sala da bagno alla francese, dove troviamo esposti oltre 600 oggetti dai colori che vanno appunto dal blu al verde. D'Annunzio aveva anche una stanza dove era solito rifugiarsi quando non era in perfetta salute e da lui definita, per questo, la stanza del lebbroso. Si tratta di un ambiente davvero particolare con decorazioni alle pareti costituite da pelli di daino dove troviamo un letto stranissimo che ricorda nella sua forma una culla e una bara allo stesso tempo.
Non si può non citare, infine, l'officina, unica stanza in cui entra la luce naturale direttamente dalle finestre. Questa era la stanza creativa, il luogo in cui il Vate dava origine alle sue opere; per come è stato concepito l'ingresso, chi entra deve fare una sorta di inchino, un po' come costringere il visitatore a inchinarsi al genio della poesia. Balza all'occhio il busto velato che si trova sul tavolo: è Eleonora Duse, sua compagna e musa ispiratrice.

2) Museo “D’Annunzio segreto” e 
Museo D'Annunzio eroe

Molto interessante è il Museo “D’Annunzio segreto”, in prossimità dell'Anfiteatro e inaugurato nel 2010. Raccoglie moltissimi oggetti personali del poeta e delle sue numerose "ospiti" che sono stati recuperati dall'abitazione, come abiti in pizzo, camicie da notte, sottabiti. Troviamo poi gioielli, stoviglie, valigie oltre a molti abiti del Poeta destinati alle diverse occasioni (da cavallo, da sera, per la caccia alla volpe, cappotti, vestaglie) e le numerosissime calzature (sono oltre duecento).
All'ingresso del museo, inoltre, sono proiettati alcuni filmati d’epoca dell’Istituto Luce che raccontano la storia di d’Annunzio e delle sue imprese per meglio farci comprendere e conoscere il personaggio.

Il museo "D’Annunzio Eroe", invece, sorge di fianco alla Prioria, con affaccio sulla Piazzetta Dalmata, e fu voluto dallo stesso Poeta per celebrare il suo eroismo e le imprese del popolo italiano nella guerra del 1915-1918. In alcuni ambienti dello Schifamondo troviamo molti reperti legati all’esperienza militare di Gabriele d’Annunzio: medaglie al valore conferite al poeta, divise utilizzate nelle azioni di guerra, bandiere e gonfaloni oltre ad alcuni manoscritti autografi.

3) Schifamondo e Auditorium

Questo edificio è anch'esso davvero molto particolare e doveva diventare la nuova residenza di D'Annunzio; non fu però pronto prima della sua scomparsa e quindi D'Annunzio non riuscì mai a vederlo completato. 
Il nome, scelto dal Poeta, prende ispirazione dal palazzo Schifanoia di Ferrara, per sottolineare il desiderio di isolamento dal mondo esterno dello stesso D'Annunzio. Nella forma l'edificio doveva richiamare l'idea di un transatlantico e l'idea viene fornita dalle finestre ad oblò, dagli arredi in legno, dai corridoi alti e stretti e dalla presenza di uno studio a forma di ponte di comando. 
Come anticipato, un'area dello Schifamondo ospita il Museo di D'Annunzio eroe, mentre al piano inferiore troviamo l’Auditorium, con una platea per duecento persone. Vera particolarità è l’areo SVA, appeso alla cupola dell'auditorium, con cui fu effettuato il celebre volo su Vienna nell’agosto del 1918, durante il quale d’Annunzio, come beffa rivolta all’esercito austriaco, lanciò migliaia di volantini di propaganda. 


4) Anfiteatro

Il Vittoriale degli Italiani è arricchito da un vero e proprio anfiteatro, chiamato Parlaggio da D’Annunzio, edificato a partire dal 1934 nello stile degli antichi anfiteatri romani. Nello specifico, questa struttura si ispira a quello greco presente a Pompei, dove si recò personalmente l'architetto Maroni per studiarne meglio l'aspetto. La vista che si gode da questo luogo è impareggiabile: l'anfiteatro si affaccia sul lago di Garda con vista sul Monte Baldo, sulla penisola di Sirmione e sulla rocca di Manerba.
Lo spazio viene tuttora usato per degli spettacoli all'aperto durante i mesi estivi e vanta una capienza di circa 1.500 posti.



 
5) Nave Puglia

Dove puoi trovare letteralmente incastrata in un giardino la prua di una nave torpediniere? Risposta: al Vittoriale degli Italiani. Ebbene sì, nel parco del Vittoriale è ospitata la prua nella nave Puglia, nave da guerra donata a D’Annunzio dalla Regia Marina Militare nel 1923. La nave arrivò a Gardone Riviera smontata su venti vagoni ferroviari e numerosi camion, per poi essere rimontata una volta giunta all'interno del parco.
La prua della torpediniere è posta in direzione dell’Adriatico per omaggiare la morte del suo capitano, Tommaso Gulli, avvenuta nel 1920 nelle acque di Spalato.
E' possibile salire sulla nave e muoversi nei suoi spazi oltre ad ammirare il bellissimo panorama sul lago. Nella stiva nel 2002 è stato allestito il Museo di Bordo che ospita alcuni preziosi modellini d’epoca di navi da guerra della collezione di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta.




6) Mas 96

A stupirci ulteriormente è un altro ambiente: l’hangar del MAS 96, progettato da Maroni, dove troviamo ospitato appunto il MAS 96. Si tratta del motoscafo anti sommergibile utilizzato dal Vate, insieme a Costanzo Ciano e Rizzo, nel 1918 durante la "Beffa di Buccari", ovvero un'azione effettuata durante la Prima guerra mondiale da motoscafi armati siluranti della Regia Marina contro un naviglio austro-ungarico nella baia di Buccari (oggi in Croazia).
Il MAS venne donato a d’Annunzio nel 1923; all'inizio era ormeggiato nella Torre San Marco e spesso veniva utilizzato da D'Annunzio per intrattenere i suoi ospiti con vere e proprie uscite sul lago. In seguito venne spostato all'interno del Vittoriale così come lo possiamo ammirare oggi.
Una curiosità: la sigla MAS significa motoscafo-anti-sommergibile, ma d’Annunzio aggiunse Memento Audere Semper, ovvero “ricordarsi sempre di osare”, appunto per ricordare l'azione di guerra con esso compiuta.



7) Mausoleo degli Eroi e tomba di D'Annunzio 

Luogo assolutamente da non perdere è il Mausoleo, che sovrasta tutto il Vittoriale e dal quale si gode una delle viste più belle ed emozionanti sul lago di Garda. 
Questo è il monumento funebre del Poeta, accanto al quale trovano riposo anche alcuni dei suoi amici più fedeli come ad esempio l'architetto Gian Carlo Maroni e considerando quello che è oggi il Vittoriale mai scelta fu più giusta. Esso ricorda gli antichi sepolcri a tumolo di tradizione etrusco-romana, con tre gironi in marmo che rappresentano la Vittoria degli Umili, quella degli Artieri e quella degli Eroi.




8) Museo L’Automobile è femmina

Ultimo nato del Vittoriale è il museo "L'Automobile è femmina", realizzato nel 2017, grazie al contributo di Regione Lombardia. Si tratta di un museo dedicato all'automobile per testimoniare l'amore di D'Annunzio per le auto e la velocità, come segno di progresso e modernità. 
Qui troviamo esposti alcuni esemplari di automobile molto cari al Poeta, come la FIAT Tipo 4 e l’Isotta Fraschini Tipo 8B. Vi sono poi oggetti personali legati all'automobilismo come l'abbigliamento usato da D'Annunzio durante la guida, gli occhiali e le cuffie da automobile, la tessera dell’Automobile Club de France, trofei e medaglie. 
A corredare il tutto una esposizione di fotografie e un video con immagini d’epoca, ovviamente sempre legati a questa tematica, molto interessati non solo in riferimento alla vista di D'Annunzio, ma anche come testimonianza dell'epoca storica in cui è vissuto. 

9) 
Frutteto e limonaia 

Che dire dei giardini del Vittoriale? Un bellissimo parco arricchito da sculture e testimonianze più o meno recenti. Passeggiare all'ombra della ricchissima vegetazione risulta molto piacevole anche nel periodo estivo per avere un po' di sollievo dalla calura, anche se per la strategica posizione sul lago il luogo risulta spesso ventilato.

Uno dei luoghi più suggestivi è la limonaia, situata su una serie di terrazze con affaccio sul lago. Oggi è possibile ammirare le piante con le mani di Buddha, ovvero una particolare varietà di cedro alla quale D'Annunzio era molto affezionato.

Il frutteto ricorda un giardino rinascimentale e risulta circondato da pilastri e arcate che sorreggono grandi aquile e gigli in pietra. Al centro troviamo una scultura femminile in bronzo che regge sulla testa un cesto carico di frutti, opera di Napoleone Martinuzzi.



10) Laghetto delle danze 

Il laghetto delle danze è un piccolo specchio d'acqua a forma di violino, in memoria di Gasparo da Salò inventore dello strumento. Nasce dalle acque di due piccoli fiumi che scorrono nel parco del Vittoriale, ovvero il rivo dell’acqua Pazza e il rivo dell’acqua Savia. Il percorso di quei due corsi d'acqua è caratterizzato da nicchie in pietra dove è possibile ascoltare il suono dell'acqua, cascatelle, ponti e ponticelli. 
In prossimità del laghetto delle danze venivano organizzati concerti privati e spettacoli di danzatrici in armonia con la natura e il paesaggio circostante. 

11) L'arengo 

Al centro del giardino, in un bosco di magnolie, sorge l'Arengo, dove si svolgevano le cerimonie commemorative volute da D'Annunzio, assieme ai compagni di Fiume. 
Si tratta di un luogo suggestivo e ricco di simbolismo: 27 colonne rappresentano altrettante vittorie italiane durante la Prima guerra mondiale. Su alcune si possono vedere dei proiettili, dono del generale Armando Diaz, mentre su un’altra vi è un’urna con la terra di Caporetto, in ricordo di questa battaglia così importante per la storia italiana. Troviamo poi il trono del Comandate, ornato da due sfingi, con una statua della Vittoria alata. A corredare il tutto una serie di sedili in pietra destinati ai compagni di D'Annunzio che qui si riunivano. 




Consigli e informazioni per la visita

Il Vittoriale copre una superficie di oltre nove ettari e la scoperta dell'intera area richiede quindi diverse ore. Per chi arriva per la prima volta io consiglio di acquistare il biglietto completo che comprende oltre al grandissimo parco anche la visita guidata alla Prioria, ambiente a mio parere davvero affasciante e che più di tutti permette di scoprire a fondo il personaggio di Gabriele D'Annunzio, le sue idee politiche e la storia di questo incredibile luogo. Va tenuto conto che la visita alla Prioria, della durata di circa 35 minuti, avviene a gruppi ridotti per via degli spazi molto stretti, spesso caratterizzati da una considerevole mole di oggetti raccolti da D'Annunzio nel corso degli anni. Il resto del Parco si visita liberamente: all'ingresso viene consegnata una cartina che permette di orientarsi al meglio viste le dimensioni notevoli. Consiglio di indossare scarpe comode perché il percorso è caratterizzato da salite e discese, a volte su terreno sconnesso e non troppo agevole.

Il costo dei biglietti varia in base alla tipologia di visita che si intende fare:

1) il percorso Completo comprende il Parco monumentale, il Museo D'Annunzio Segreto, il Museo D'Annunzio Eroe, il Museo L'automobile è femmina e la Visita guidata alla Casa (Prioria);

2) il percorso Parco comprende il Parco monumentale, il Museo D'Annunzio Segreto e il Museo L'automobile è femmina. E' poi possibile aggiungere la visita agli altri edifici con un sovrapprezzo.

Visto il particolare periodo di restrizioni si consiglia sempre di consultare il sito ufficiale del Museo per informazioni dettagliate sulle aperture, i costi, le modalità di visita e di prenotazione: https://www.vittoriale.it/


Dove parcheggiare

Proprio nei pressi del Vittoriale è presente una grande parcheggio a pagamento, “Oliveto del Vittoriale”.
In alternativa, nel paese di Gardone Riviera si possono trovare diversi parcheggi, raggiungibili a piedi dal Vittoriale in dieci minuti.


Dove mangiare

All'interno del Parco, sopra la Fontana del Delfino e nei pressi dell’edificio del MAS, è presente un chiosco che effettua servizio bar, aperto nel periodo da marzo a ottobre, con orario continuato, tutti i giorni.
In alternativa, subito all'esterno del Vittoriale sono presenti alcuni bar e ristoranti, così come nel vicino centro di Gardone Riviera.


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