La gita che mi appresto a raccontare è un ottimo connubio tra arte, natura e storia, come suggerisce anche il titolo di questo post...
Oltre alle importanti opere ospitate all'interno dell'edificio, la Fondazione merita una visita anche per il luogo in cui è ospitata...la villa è infatti immersa in un parco molto vasto, di circa dodici ettari, di impostazione romantica...richiamando le case-museo inglesi situate in campagna. Davanti alla Villa si apre un vasto prato arricchito da una fontana con vasca che ospita pesci rosse e ninfee...mai come in questo periodo il parco suscita un fascino incredibile...i colori dell'autunno conferiscono infatti un'esperienza ancora più romantica...dal rosso, all'arancione al giallo fino alle tonalità di porpora dei cespugli di ortensie...è presente anche un giardino formale all’italiana con siepi in bosso.
Dopo la visita negli spazi interni quindi è stato bello concedersi tempo a passeggiare in questo spazio ammirando il foliage e alla ricerca dei numerosi animali che lo popolano...come scoiattoli, talpe (di cui abbiamo visto un sacco di buche nel terreno), lepri che abbiamo avuto la fortuna di vedere nella loro corsa senza dimenticare i tantissimi pavoni sia classici (di colore verde-blu) sia bianchi...
Si conclude così un'altra giornata ricca appunto di storia, arte, ma anche natura e soprattutto di atmosfere autunnali che sono sempre molto apprezzate...
La nostra giornata inizia con la Fondazione Magnani Rocca a Traversetolo con la sua importante collezione d'arte e il suo bellissimo parco romantico. Dopo un pranzo a base di specialità del territorio ci siamo spostati alla scoperta di due castelli che fanno parte del circuito del castelli di Parma e Piacenza: il castello di Felino e la Rocca Sanvitale di Sala Baganza.
La Fondazione Magnani Rocca
Da tanto tempo cercavo l'occasione per andare alla Fondazione Magnani Rocca, che ha sede nella Villa dei Capolavori di Mamiamo di Traversetolo, a pochi chilometri da Parma. Si tratta di un museo molto importante che non solo organizza importanti mostre nel corso dell'anno, ma vanta collaborazioni con i principali musei di tutto il mondo. La villa, casino di caccia della famiglia Farnese nel Seicento, fu dimora di Luigi Magnani (1906-1984), conoscitore d’arte e uomo di cultura che ha ospitato e intrattenuto rapporti epistolari con alcuni tra i più illustri personaggi della cultura internazionale.
Da tanto tempo cercavo l'occasione per andare alla Fondazione Magnani Rocca, che ha sede nella Villa dei Capolavori di Mamiamo di Traversetolo, a pochi chilometri da Parma. Si tratta di un museo molto importante che non solo organizza importanti mostre nel corso dell'anno, ma vanta collaborazioni con i principali musei di tutto il mondo. La villa, casino di caccia della famiglia Farnese nel Seicento, fu dimora di Luigi Magnani (1906-1984), conoscitore d’arte e uomo di cultura che ha ospitato e intrattenuto rapporti epistolari con alcuni tra i più illustri personaggi della cultura internazionale.
Nelle sale di questo prestigioso edificio troviamo opere che vanno dal XII alla metà del XX secolo, raccolte da Luigi Magnani nel corso della sua vita, oltre agli arredi che conferiscono una atmosfera di casa vissuta: è possibile ammirare mobili e oggetti stile Impero come orologi, vasi, divani, sedie...
Sicuramente si tratta di una collezione molto ricercata che ben rispecchia il gusto di questo personaggio...ad accoglierci all'ingresso della Villa troviamo la Grande Coppa del Thomire, in stile impero. Nelle sale si susseguono opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Van Dyck...senza dimenticare la splendida statua di Canova raffigurante Tersicore, la Famiglia dell'infante don Luis di Goya e la Sacra Conversazione di Tiziano. A queste si accompagnano poi la collezione dei contemporanei come Monet, Renoir, Cezanne fino a De Chirico, De Pisis e Burri. Ampio spazio poi è dedicato alle opere di Giorgio Morandi cui si accompagna la ricca testimonianza dello scambio epistolare con Luigi Magnani. Nel vedere queste lettere è sorta un po' di tristezza pensando che oggi si è persa la poesia di questa forma di comunicazione per via degli odierni sistemi di comunicazione certo più veloci e immediati, ma anche molto volatili...
Sicuramente si tratta di una collezione molto ricercata che ben rispecchia il gusto di questo personaggio...ad accoglierci all'ingresso della Villa troviamo la Grande Coppa del Thomire, in stile impero. Nelle sale si susseguono opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Van Dyck...senza dimenticare la splendida statua di Canova raffigurante Tersicore, la Famiglia dell'infante don Luis di Goya e la Sacra Conversazione di Tiziano. A queste si accompagnano poi la collezione dei contemporanei come Monet, Renoir, Cezanne fino a De Chirico, De Pisis e Burri. Ampio spazio poi è dedicato alle opere di Giorgio Morandi cui si accompagna la ricca testimonianza dello scambio epistolare con Luigi Magnani. Nel vedere queste lettere è sorta un po' di tristezza pensando che oggi si è persa la poesia di questa forma di comunicazione per via degli odierni sistemi di comunicazione certo più veloci e immediati, ma anche molto volatili...
Oltre alle importanti opere ospitate all'interno dell'edificio, la Fondazione merita una visita anche per il luogo in cui è ospitata...la villa è infatti immersa in un parco molto vasto, di circa dodici ettari, di impostazione romantica...richiamando le case-museo inglesi situate in campagna. Davanti alla Villa si apre un vasto prato arricchito da una fontana con vasca che ospita pesci rosse e ninfee...mai come in questo periodo il parco suscita un fascino incredibile...i colori dell'autunno conferiscono infatti un'esperienza ancora più romantica...dal rosso, all'arancione al giallo fino alle tonalità di porpora dei cespugli di ortensie...è presente anche un giardino formale all’italiana con siepi in bosso.
Dopo la visita negli spazi interni quindi è stato bello concedersi tempo a passeggiare in questo spazio ammirando il foliage e alla ricerca dei numerosi animali che lo popolano...come scoiattoli, talpe (di cui abbiamo visto un sacco di buche nel terreno), lepri che abbiamo avuto la fortuna di vedere nella loro corsa senza dimenticare i tantissimi pavoni sia classici (di colore verde-blu) sia bianchi...
Un pranzo con i sapori tipici del territorio
Anche se all’interno della Fondazione è possibile mangiare Per la presenza di un caffè e di un ristorante, per pranzo ci siamo però recati a poca distanza al Ristorante Vecchia Fucina dove non solo abbiamo mangiato benissimo, ma ci siamo subito trovati molto a nostro agio nonostante le preoccupazioni del momento. I gestori infatti hanno collocato i tavoli molto distanziati tra di loro assicurando tutte le misure di sicurezza. Il ristorante offre piatti tipici della cucina parmense, spaziando dagli antipasti con selezioni di affettati davvero di gran qualità alla polenta fritta con lardo che ci è rimasta nel cuore. I primi mostrano preparazioni con sughi a base di ragù di carne e salsiccia, tartufo, funghi oltre ai classici tortelli (di zucca, erbette o patate) e agnoli in brodo. Anche i secondi erano molto invitanti ma abbiamo lasciato spazio ai dolci che davvero meritavano.
Per informazioni: https://www.vecchiafucina.com/
Per informazioni: https://www.vecchiafucina.com/
Castello di Felino
Dopo questa sostanziosa pausa pranzo abbiamo ripreso il nostro cammino verso il castello di Felino. Questo castello fa parte del circuito dei castelli di Parma e Piacenza, un territorio ricco di rocche, castelli e manieri appartenuti alle più illustri dinastie italiane, come Borbone, Farnese, Pallavicino, Sforza, Visconti sino a Maria Luigia e a Napoleone...
Si tratta di un bellissimo castello un tempo circondato da un fossato, con quattro torrioni esterni e un cortile interno. Oggi è possibile visitare le mura esterne, la corte interna e le cantine che ospitano il Museo del Salame di Felino, mentre la struttura viene utilizzata per ospitare convegni, banchetti e mostre. Il museo, attraverso documenti e attrezzi fa capire il rapporto di questa produzione e il suo legame con il territorio circostante, spiegando anche quelle che erano le regole e la fastosità dei banchetti del passato. Dal parcheggio, una gradinata conduce all'ingresso di questo luogo...oltrepassata un'arcata resa quasi fiabesca dalla vegetazione che ormai la ricopre si apre alla vista questo bellissimo maniero. Il sentiero permette di circumnavigare l'intero castello con un parco arricchito da castagni e imponenti alberi tipici della zona. Essendo in zona sopraelevata la vista sulla campagna parmense con i colori autunnali è davvero caratteristica, come le molte tracce di rosso date dalla vite americana molto frequente in questo parco.
Dopo questa sostanziosa pausa pranzo abbiamo ripreso il nostro cammino verso il castello di Felino. Questo castello fa parte del circuito dei castelli di Parma e Piacenza, un territorio ricco di rocche, castelli e manieri appartenuti alle più illustri dinastie italiane, come Borbone, Farnese, Pallavicino, Sforza, Visconti sino a Maria Luigia e a Napoleone...
Si tratta di un bellissimo castello un tempo circondato da un fossato, con quattro torrioni esterni e un cortile interno. Oggi è possibile visitare le mura esterne, la corte interna e le cantine che ospitano il Museo del Salame di Felino, mentre la struttura viene utilizzata per ospitare convegni, banchetti e mostre. Il museo, attraverso documenti e attrezzi fa capire il rapporto di questa produzione e il suo legame con il territorio circostante, spiegando anche quelle che erano le regole e la fastosità dei banchetti del passato. Dal parcheggio, una gradinata conduce all'ingresso di questo luogo...oltrepassata un'arcata resa quasi fiabesca dalla vegetazione che ormai la ricopre si apre alla vista questo bellissimo maniero. Il sentiero permette di circumnavigare l'intero castello con un parco arricchito da castagni e imponenti alberi tipici della zona. Essendo in zona sopraelevata la vista sulla campagna parmense con i colori autunnali è davvero caratteristica, come le molte tracce di rosso date dalla vite americana molto frequente in questo parco.
Per informazioni sugli orari, le modalità di accesso e i costi:
https://www.castellodifelino.it/La Rocca di Sala Baganza
Ultima tappa della nostra giornata è la Rocca Sanvitale di Sala Baganza, residenza di caccia dei Duchi Farnese e Borbone.
La rocca conserva al suo interno affreschi e stucchi risalenti al XVI secolo, in ottimo stato conservativo, anche grazie ai recenti lavori di restauro. Degna di nota è soprattutto la Cappella Palatina che raffigura un intreccio vegetale arricchito da putti e fiori; al centro emerge la figura di un angelo con una tromba dorata, simbolo della Fama. All'interno delle sale della Rocca, inoltre, sono esposte in modo permanente le sculture di Jucci Ugolotti. La Rocca Sanvitale è arricchita da un grande giardino cintato da mura. Si tratta del Giardino storico farnesiano dove si può passeggiare in tranquillità ammirando dal basso l'imponente struttura della Rocca. E' stato fatto un recente reimpianto del giardino con siepi e alberi, secondo i documenti dell'epoca, per crecare di conferire ancora di più l'aspetto che aveva originariamente.
Nelle cantine e nell'ex ghiacciaia della Rocca Sanvitale è allestito il Museo del Vino, museo che fa parte del circuito dei Musei del cibo del territorio di Parma e che attraverso documenti, attrezzi e reperti archeologici fa scoprire la storia e la cutltura di questa produzione caratteristica del territorio.
Ultima tappa della nostra giornata è la Rocca Sanvitale di Sala Baganza, residenza di caccia dei Duchi Farnese e Borbone.
La rocca conserva al suo interno affreschi e stucchi risalenti al XVI secolo, in ottimo stato conservativo, anche grazie ai recenti lavori di restauro. Degna di nota è soprattutto la Cappella Palatina che raffigura un intreccio vegetale arricchito da putti e fiori; al centro emerge la figura di un angelo con una tromba dorata, simbolo della Fama. All'interno delle sale della Rocca, inoltre, sono esposte in modo permanente le sculture di Jucci Ugolotti. La Rocca Sanvitale è arricchita da un grande giardino cintato da mura. Si tratta del Giardino storico farnesiano dove si può passeggiare in tranquillità ammirando dal basso l'imponente struttura della Rocca. E' stato fatto un recente reimpianto del giardino con siepi e alberi, secondo i documenti dell'epoca, per crecare di conferire ancora di più l'aspetto che aveva originariamente.
Nelle cantine e nell'ex ghiacciaia della Rocca Sanvitale è allestito il Museo del Vino, museo che fa parte del circuito dei Musei del cibo del territorio di Parma e che attraverso documenti, attrezzi e reperti archeologici fa scoprire la storia e la cutltura di questa produzione caratteristica del territorio.
Per informazioni: https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=rocca-di-salabaganza
Si conclude così un'altra giornata ricca appunto di storia, arte, ma anche natura e soprattutto di atmosfere autunnali che sono sempre molto apprezzate...
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